Nei crop circles di Montegranaro (AP)

 

Resoconto e breve intervista di un nostro corrispondente al proprietario del campo su cui è apparso un Crop Circles bei pressi di Montegranaro.

In esclusiva il resoconto sul crop circles di Montegranaro (Ascoli Piceno) e l’intervista al proprietario del campo su cui è apparso il “pittogramma”. Ringraziamo, per questa esclusiva il nostro utente e collaboratore Alex.

Premetto che ,nonostante abiti vicino al luogo della formazione, non è stato per niente facile arrivarci. Tra Affida, Montegranaro ed Ancona, mai come quest’anno, le voci di avvistamenti di strane luci sui campi di grano sono state insistenti.

A Montegranaro ,addirittura , si parlò di due formazioni anche se una sola ,in particolare, ha attirato l’attenzione di studiosi e curiosi.

Arrivati nel posto, fu molto difficile trovare informazioni utili poichè i contadini del posto erano visibilmente spaventati e vaghi nel rispondere alle nostre domande. Tutti sapevano dei “pittogrammi” ma nessuno ne voleva parlare.

In un bar, riuscimmo ad avere qualche informazione in più.

Il barista ci disse che il sindaco aveva dato ordine di non “rovinare” (quindi tagliare) il “cerchio” e che avrebbe rimborsato lui tutte le spese relative al raccolto.

In un tabacchino una signora ci disse che ormai la presenza di strane luci durante la notte è un fatto normale e che i cani abbaiano al loro passaggio. C’è un senso di paura generale nei confronti di queste sfere di luce che sorvolano i campi (BOL), e la gente si rintana in casa alla loro visione.

La tabaccaia ci indicò il posto preciso, ma fu davvero difficile accedervi. Si ci arrivava attraverso un sentiero ripido e ghiaioso e, ottenuto il consenso da un contadino del posto, è comunque ci ritrovammo presto sul campo della “formazione”.

Sulla formazione le spighe erano perfettamente piegate, ma era praticamente impossibile raccoglierle tanto erano secche: praticamente friabili.

INTERVISTA AL PROPRIETARIO DEL CAMPO:

Cosa sa del “Pittogramma” apparso sul suo campo ?

Non so chi o cosa ha creato il cerchio, quello che so è che svolgo questa attività da una  vita e conosco molto bene il grano e penso sia impossibile riprodurre un disegno del genere con questa precisione. Oltretutto la sera prima dell?apparizione del disegno abbiamo mangiato con famiglia ed amici nel giardino adiacente al campo a non abbiamo visto nulla.

Siamo stati lì fino alle 0.30 e il mio secondo figlio è tornato a casa alle 1.30 ed è rimasto li in giardino con la ragazza fino alle 3 senza vedere assolutamente nessuno. Ma il crop alle 4.45 era là. Non penso sia possibile creare in un ora e tre quarti , per giunta di notte, una simile “opera”.

Ha riscontrato anomalie nella “formazione”?

Io conosco il grano come i miei figli, ma c’è davvero qualcosa di anomalo.. Io non ho tolto il grano da lì, ci sono passato sopra e si è come sgretolato! Oltretutto ho provato a farci ricrescere qualcos’altro ma niente. Si vede solo erbetta, ma non quella che dovrebbe naturalmente crescere al posto del grano, sembra quasi “trattata”. Insomma sopra al pittogramma non si riesce più a far crescere nulla. L’erba non cresce mai in questo modo e con questa velocità.

Chi, secondo lei, è l’artefice di questo?

Io non lo so. Qui si vedono, spessissimo, luci che si muovono veloci sui campi: sembrano lucciole giganti. I cani abbaiano e la gente spesso ha paura. Non so dirvi altro.

Il contadino, visibilmente spaventato, tornò in casa.

 Alessandro collaboratore www.nonsiamosoli.com

@NONSIAMOSOLI.COM

Il suddetto articolo può essere usato e inserito in altri siti a patto che ne venga citata la fonte.

Intervista a Rino di Stefano

Carissimi lettori, sotto vostra sollecitazione (davvero tantissime mail in questi ultimi mesi!), vi proponiamo un’esclusiva ed imperdibile intervista al giornalista Rino Di Stefano che si è occupato in prima persona di uno dei più importanti casi ufologici italiani degli ultimi decenni: IL CASO ZANFRETTA.

 

1) Chi è Rino Di Stefano?

“E’ un giornalista. Un cronista al quale piace investigare anche su storie molto curiose, a prescindere dalla loro natura. Secondo il giornalismo anglosassone, una notizia è come una donna incinta: o lo è o non lo è. Se la notizia c’è, bisogna darla. Non si può quindi fare distinzione sul tipo di notizia con cui si ha a che fare. Nel caso specifico di questa intervista, c’è stato un periodo della mia vita professionale, ed esattamente tra il 1978 e il 1980, in cui mi sono imbattuto nella vicenda che riguardava un metronotte che appariva terrorizzato per aver incontrato misteriosi esseri alieni alti tre metri. Una storia, vorrei sottolineare, che è stata oggetto d’indagine da parte dei carabinieri, della polizia e, infine, depositata sul tavolo di un magistrato. Quindi, un fatto di cronaca vero e proprio. All’inizio me ne sono occupato perché mi sembrava strano che un padre di famiglia, che si guadagnava da vivere facendo la guardia giurata, si inventasse un racconto di quel genere, rischiando di perdere tutto: il posto di lavoro, l’onorabilità e il rispetto del prossimo. Non mi sbagliavo, perché, come più tardi i fatti hanno confermato, qualcosa di davvero strano era accaduto realmente a quella persona. Il punto, nel caso Zanfretta, è che diventa necessario distinguere i fatti, cioè gli avvenimenti comprovati dalle indagini e dalle numerose testimonianze, dall’interpretazione da dare al contenuto delle ipnosi regressive cui Zanfretta venne sottoposto.
Mentre i primi sono assolutamente certi, le sedute d’ipnosi non possono costituire elemento di prova”. 

2) Com’è cambiata la SUA vita dal momento dell’incontro con Zanfretta?

“Sono sempre stato convinto che la realtà superi ogni fantasia. La mia inchiesta biennale sul caso Zanfretta, e cioè le indagini che svolgevo man mano che i fatti accadevano, hanno rafforzato in me l’opinione che occorre avere una mente aperta, e i piedi per terra, quando ci si occupa di fatti insoliti, come appunto in questo caso. Se penso che in quel periodo, cioè quando è venuta fuori la storia di Zanfretta, mi occupavo di cronaca nera e seguivo le Brigate Rosse, posso dire che è stato il caso più strano in cui mi sono imbattuto nella mia vita professionale. Considerando che non sono mai stato un ufologo, né lo sono diventato dopo il caso Zanfretta, ne concludo che oggi mi pongo molti più interrogativi di quanto non facessi una volta. In questo senso, la mia vita è cambiata”. 

3) Si sente spesso con Zanfretta? Cosa Le dice? 

“Direi di no. C’è stato un periodo che non ci siamo visti per una quindicina d’anni. Le poche volte che ci incontriamo, comunque, lui
mi ripete sempre che prima o poi mi fornirà la prova che i suoi incontri con gli alieni erano assolutamente reali. E’ in continua attesa di qualche cosa…”.

4) Faccia un breve escursus del caso… 

“Tutto ha inizio nella notte tra il 6 e il 7 dicembre 1978, quando il metronotte Pier Fortunato Zanfretta, in servizio a Marzano di Torriglia, una località sull’Appennino ligure, alle spalle di Genova, sostiene di avere visto misteriosi esseri alieni alti più di tre metri che sono volati via a bordo di un luminosissimo disco volante. Della vicenda si occupano i carabinieri della stazione di Torriglia che trovano, nei pressi della villa dove è avvenuto il fatto, inequivocabili segni sul terreno, come se qualcosa di molto pesante si fosse posato sul prato. Inoltre 52 persone testimoniano di aver visto un grosso oggetto volante luminoso volare e stazionare proprio in quelle ore e in quella zona. Tra i testimoni c’è anche il sindaco di Torriglia. Aggiungo che, durante le indagini anche il brigadiere titolare dell’inchiesta giudiziaria assiste da vicino, insieme alla moglie e ad una coppia di amici, alle evoluzioni di un grosso disco volante luminoso nei pressi di Torriglia. Il caso scoppia, se così possiamo dire, quando Zanfretta viene sottoposto, su mia richiesta, ad ipnosi regressiva da parte di un medico psicoterapeuta genovese. Durante l’ipnosi, Zanfretta racconta di essere stato bloccato dai misteriosi alieni e trasportato a bordo dell’astronave, dove sarebbe stato sottoposto ad un completo ed inusuale check-up medico. Da notare che, nei due anni che è durato il caso, Zanfretta allo stato cosciente non ha mai parlato dei suoi incontri con i presunti alieni. Lo faceva solo in ipnosi, contrariamente invece a quanto fa adesso. Comunque sia, dopo venti giorni dal primo incontro, l’uomo ne visse un secondo. Questa volta sulla strada verso Rossi, uno sperduto paesino sui monti noto soltanto perché lì nacque e visse per qualche anno Natalia Della Garaventa, madre di Frank Sinatra. Quella volta, intorno all’auto di servizio di Zanfretta, vennero trovate orme lunghe oltre 50 centimetri. Da quel momento in poi fu tutta una serie di misteriosi avvenimenti che, però, non riguardarono solo Zanfretta. Infatti, diversi suoi colleghi videro distintamente un grosso disco volante luminoso volteggiare sulle loro teste, mentre andavano in suo soccorso. Tanto per citare un paio di fatti strani, una volta l’impianto elettrico delle auto dei metronotte si spense del tutto, mentre di notte scendevano da una stretta strada di montagna immersa nella nebbia. E tornò a funzionare solo quando le macchine arrivarono a fondo valle. Altro blackout con altre due auto, questa volta con quattro metronotte a bordo, di notte e in piena montagna. Gli uomini scendono dalle macchine e vengono illuminati a giorno da due fari che si accendono in una nuvola ferma in cielo. Uno di loro esplode due caricatori di pistola contro la nuvola che, ad un certo punto, si allontana dopo aver spento i fari. E le auto tornano a funzionare. Insomma, di cose strane ne sono successe a iosa in questa storia”.   

5) Caso Zanfretta: Come mai nessuno è mai riuscito a seguire Zanfretta nei suoi spostamenti nel luogo “segreto”? Lei non ci ha mai provato? 

“Non è vero. Purtroppo questa è mancanza d’informazione. Chiunque abbia letto il mio libro sa benissimo che Zanfretta era sotto costante controllo da parte della sua centrale operativa, in quanto avevano occultato una radio trasmittente nel portabagagli della sua auto di servizio. E’ grazie alla radio che i suoi colleghi riuscivano ad individuarlo di notte, sui monti: man mano che si avvicinavano, il segnale della radio aumentava. Infatti ogni volta che lui spariva, immediatamente una squadra di metronotte partiva per rintracciarlo. Personalmente mi sono sempre recato sui posti dove si svolgevano i fatti, sia di giorno che di notte. Una volta ho anche partecipato ad una spedizione di soccorso, proprio in prossimità di Rossi. Ricordo che era una gelida notte del febbraio 1980 e alla fine trovammo Zanfretta mezzo assiderato, tra l’una e le due, sul ciglio di un burrone. Se avesse perso la presa, sarebbe caduto per oltre duecento metri, sfracellandosi. Zanfretta non è stato più seguito solo dopo che l’inchiesta venne ufficialmente chiusa. Anche la Pretura Unificata di Genova decise di non doversi procedere, e di chiudere il caso, con la formula ‘mancanza di estremi di reato’. Non sono quindi in grado di dire che cosa sia accaduto a Zanfretta dopo il 1980, anche perché, da quel periodo e fino al 1988, non si registrarono più avvistamenti Ufo. E comunque l’Istituto di vigilanza Val Bisagno, presso cui Zanfretta lavorava, non gli fece più svolgere il servizio notturno esterno. In un certo senso, tutti non ne potevano più e temevano i risvolti di quegli avvenimenti”. 

6) Caso Zanfretta: Molti lettori del nostro portale ci chiedono sempre nuove info sulla famosa piramide…Ci sono novità in merito? Zanfretta continua a recarsi periodicamente nel luogo “segreto” per attivarla? 

“Per quello che ne so, lui continua regolarmente a recarsi sui monti due volte al mese. Ma è ormai da un anno che non riesce più a entrare in quello che lui chiama il locale dove sarebbe nascosta la sfera che gli sarebbe stata donata dagli alieni. Tuttavia mi preme specificare che, quando parliamo di questa famosa sfera, non abbiamo nessun tipo di riscontro concreto. Dobbiamo fidarci soltanto delle sue parole. E per principio, in questo come in qualunque altro caso, non mi va di fare atti di fede. Preferisco i fatti”.

7) Caso Zanfretta: Negli ultimi 2 anni quali sono stati gli sviluppi salienti del caso?

“L’unica novità di rilievo, ma che ha come unica fonte lo stesso Zanfretta, è che l’ex metronotte non riesce più ad arrivare alla sua misteriosa sfera. Ma non ho nessuna spiegazione a riguardo”. 

8) Che idea si è fatto, in questi anni, dell’ufologia italiana e del fenomeno in generale? 

“Con poche e rare eccezioni, non ho molta stima degli ufologi italiani che ho conosciuto. A parte Roberto Pinotti, che è un vero studioso del fenomeno e lo considero il padre dell’ufologia italiana, purtroppo non sono molti coloro che affrontano questa tematica con l’unico approccio possibile: quello scientifico. In effetti, troppe persone si avvicinano a questa materia con estrema faciloneria e pressapochismo. Senza parlare poi dei numerosi ciarlatani, che inquinano irrimediabilmente l’ambiente degradandolo fino al ridicolo. Se si studiasse il fenomeno solo per quello che è, senza voler provare chissà quali tesi, qualche risultato in più si potrebbe ottenere. Invece assistiamo ad una continua guerra di invidie e gelosie tra associazioni di entusiasti che non fanno altro che denigrarsi tra loro. All’italiana, oserei dire. Senza parlare poi dei bugiardi e dei megalomani che sparano incredibili fesserie, pur di guadagnarsi qualche titolo sui giornali. Ritengo dunque che il fenomeno ufologico sia un argomento serio e meritevole di approfondimento. Ma dovrebbero essere più seri anche coloro che lo studiano”.   

9) Ci può dare qualche info in esclusiva sul caso? (Per i nostri lettori…davvero tante richieste)… 

“Forse l’unica cosa che può essere interessante per i vostri lettori riguarda tre foto che alcuni mesi fa Zanfretta mi ha fatto avere e che, fino ad oggi,
non ho reso pubbliche. Si tratta delle istantanee che egli scattò con il telefonino nell’ottobre del 2007. In quel momento, a suo dire, si trovava sui monti, di notte e nel suo luogo segreto, mentre si apriva la luce che gli permetteva l’accesso al locale dove si nasconde la misteriosa sfera. Ve le mostro per curiosità, visto che non ho modo di verificare quanto di reale ci sia in queste foto. Anche io, del resto, mi domando se e quando verrà mai scritta la parola fine a questa incredibile storia”.

 

 

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.

                                                                                                 

 

 

Intervista a Paolo De Gaetano

Intervista a Paolo Degaetano (nella foto, a sinistra) direttore del Centro Ricerche Leonardo da Vinci CS, membro Gruppo Camelot

 

1)Chi è Paolo De Gaetano? 

Nato 39 anni fa, diplomato Perito Industriale con varie specializzazioni nel ramo amministrativo, svolge attività nel pubblico impiego nel Ministero del Tesoro prima, nel INPDAP oggi. Appassionato alla ricerca Paranormale già dall’età di 11 anni, ho ampliato la mia sfera di interessi nell’ufologia e nei misteri in genere verso la maggiore età. Nei lunghi anni trascorsi a Roma, sono entrato a far parte del Centro Ricerche Leonardo da Vinci Roma dove ho inizio un grande feeling col gruppo romano dal Direttore Giorgio Franchetti a tutti gli altri amici, già da allora si erano stabiliti con altre realtà di ricerca associazionistica ottimi rapporti di cooperazione. Rientrato in Calabria, ho fondato il Centro Ricerche Leonardo da Vinci Cosenza1 e Calabria, composto da 13 validissimi componenti nonchè amici di vecchia data, con cui si è iniziato un lavoro di indagine e ricerca molto fruttuoso. Gia da tempo avevo instaurato ottimi rapporti collaborativi col Gruppo Stargate Toscana degli amici Guerrucci e Malanga, contatti e collaborazione col Prof. Pietro Torre del Cisu (Sicilia e Calabria) e ricercatori di varie località nazionali. Per il centro una svolta si è avuta con l’aggregazione interassociazionistica chiamata Gruppo Camelot, (Centro Ricerche Leonardo da Vinci Cosenza1 e Calabria, Fondazione Sentinel,HWH22 e altri (scusate se dimentico qualcuno!!) un accordo tra associazioni dotate di grande professionalità, serietà, e composta da persone molto preparate nelle varie tematiche, con cui condividiamo tanta ricerca, indagini dirette, e convegni in tutta Italia, tutto di alto livello qualitativo, inoltre, da un po’ di tempo, ma oggi migliorato e riproposto anche in una nuova veste grafica on line, è la rivista del gruppo Camelot il Camelot Chronicles un aperiodico libero , professionale, ricco di contenuti, dove vengono raccolti gli articoli, le ricerche, indagini, fatti di ogni genere, recependo materiale da tutti coloro che fanno ricerca seria e che intendono proporre i loro lavori, come recita il nostro motto “senza strane censure” insomma un grande progetto che sta ottenendo grandi risultati. Per quanto ci riguarda invece, stiamo seguendo una serie di indagini su tematiche come le scie chimiche, casi di infestazione di luoghi, chupacabras, avvistamenti ufo locali da verificare, abduction e presenza aliena, alcuni casi di possibile transcomunicazione in fase di studio, insomma molta carne al fuoco.

2)Pensi che il fenomeno UFO sia “isolato” o c’è la possibilità che sia collegato anche a fenomeni paranormali, atmosferici o comunque di diversa natura a noi ancora sconosciuta?

Il fenomeno ufo non è isolato nella sua fenomenologia, anche se la sua vastità ne rende complesso lo studio, specie se non si affrontano le varie situazioni con costanza, impegno,obiettività, e soprattutto con molta serietà; che poi il fenomeno ufo abbia delle similitudini che sfociano nel paranormale, in fenomeni atmosferici ecc, è riscontrabile in varie situazioni; abbiamo il fenomeno di “salto temporale” nel passaggio degli ufo, il blocco delle auto e di ogni apparecchio elettrico o meccanico, gli stessi subiscono l’influenza della presenza dell’oggetto non identificato, o dei suoi conducenti, con fenomeni come l’accensione e lo spegnimento di tv, radio, luci, tremori delle strutture, colpi, casistica che si collega alla fenomenologia paranormale dei poltergeist, questa è una delle varie similitudini che si possono riscontrare, oggi è chiaro che si riesce a ridurre di molto il margine di errore di valutazione, su una o su l’altra tematica, in quanto le conoscenze , la casistica su gli avvenimenti, la preparazione dei ricercatori, ? di molto cresciuta,   le valutazioni seppur più selettiva, è diventata più chiara.

3)Qual è ,secondo te , la pietra miliare dell’ufologia (un particolare “caso” , un video, un avvistamento, un ritrovamento) che credi sia importante per fondare le basi di una ricerca seria e approfondita?

Bella domanda!! Trovare pietre miliari nel campo ufologico?.non sono certo originale se dico Roswell!! La prima volta che gli si rompe il motore…scherzi a parte!! Quello fu un fatto importante? ci fece capire che avremmo avuto vita dura con il Cover Up governativo!! E che ad oggi ancora tanto viene tenuto appositamente fuori dalle nostre conoscenze?spesso a nostro discapito.

 

4)Cosa pensi dell’ufologia italiana? I personaggi(ufologi) che si vedono spesso in TV  ospiti di trasmissioni di vario genere sono tutti uniti per cercare di creare una informazione omogenea e veritiera oppure credi ci sia competizione e ,quindi, un volersi ostacolare a vicenda ?

L’ufologia Italiana e i ricercatori che la compongono, hanno a mio parere complessivamente una buona preparazione, ma ce da sempre troppa competizione, e denigrazione, verso chi non si allinea, o si allineava a centri o gruppi di un certo tipo e collocati da tempo nel campo della ricerca, fortunatamente questa “dipendenza” non esiste più, in quanto si è sviluppato un modo alternativo di fare ricerca e stare insieme, di cui noi ne facciamo parte, niente di verticistico, ne nessuna “primadonna” che tiene banco per un intera associazione, sia noi che gli altri amici del Camelot ad esempio siamo uniti nelle idee e nel modus operandi, ma se qualcuno di noi vuole provare diverse soluzioni e modi di approccio ad un indagine o nello studio di una qualsivoglia ricerca, non abbiamo certo chi ci dice “dovevi dirlo a me se…” Non esiste!! Per quanto concerne l’informazione in tv, be quella è soggettiva, alcuni la fanno bene e si attengono a fatti reali e prove (vere) quando ci sono, altri pur con buona dialettica e magari buone conoscenze dei vari fenomeni, esaltano il nulla e questo è un male, si rischia di incappare in brutte figure che screditano più che costruire. Io amerei una ricerca ufologica libera ma cooperativa al massimo, disinteressata, amichevole, con una partecipazione di tutti i gruppi che lavorino insieme per il raggiungimento di risultati che sarebbero di orgoglio e soddisfazione per tutti, ognuno avrebbe un suo piccolo merito, ma è utopistico allo stato attuale E me ne rammarico tanto.

5)Esiste il Cover-up ?governativo sulla questione UFO ,oppure ? solo un mito?

Ha questa domanda rispondo secco: si!! E molto più forte di quello che pensiamo…molto.

 

6) Infine vorremmo sapere cosa pensi del C.I.C.A.P. . Credi che l’atteggiamento di totale chiusura nei confronti dell’ufologia sia giustificato?

Guarda, il CICAP lo stimo per l’intenzione e la voglia di smascherare seriamente frodi nel campo della ricerca sia ufo che paranormale, è un’intenzione giusta e che condivido, e penso che molti componenti siano in grado di proporre valide tesi e serie elaborazioni col fine di smascherare come dicevo le frodi che sono sempre dietro l’angolo, la cosa che non condivido è la generalizzazione che poi viene posta su tutto l’ambiente di ricerca, e che rende spesso le loro considerazioni non condivisibili, perchè, selezionare le burle è un grato e condiviso compito, ma che tutto sia una burla non posso condividerlo. Sono comunque contento che spesso sono venuti a nostre riunioni (Camelot) forse piace il nostro modo e metodo di proporre la ricerca e questo mi fa piacere.

 

Un caro saluto a te e  ai nostri cari lettori.

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.

 

Intervista a Carlo Sabadin

Intervista all’ufologo e ricercatore Carlo Sabadin membro del Gruppo Camelot e collaboratore del gruppo HWH22

 

1)Chi è Carlo Sabadin e quale ruolo svolge nell’ambito dell’ufologia moderna?

Domanda difficile e complessa. Seguo l’Ufologia da quando avevo i “calzoni corti” e andavo a “scocciare” le persone che dicevano di aver visto ufo. “Da grande” mi sono, poi, laureato in giurisprudenza con una tesi interdisciplinare, sui “Territori franchi e i Paradisi fiscali”, ma ho svolto alcuni studi -all’interno della facoltà- nell’ambito della psicologia “forense” e della percezione/psicologia della testimonianza (Musatti) e altri studi (extra-universitari) relativi alla PNL, all’analisi “transnazionale” e alle “nuove” correnti psicologiche. Parallelamente, il “mondo dello spettacolo” mi ha interessato tantissimo e ho svolto (come conduttore, agente di concorsi nazionali, organizzatore fino a diventare comproprietario di un “agenzia di model-management” ) diversi “ruoli” in questo settore (e non pensate che sia “tutto divertimento”). Spesso le responsabilità sono enormi.. come quando si hanno, da parte dei genitori, “deleghe di patria potestà” per controllare ragazzine giovanissime che vogliono sfondare in questo ambiente). Tutto questo però è stato estremamente utile, proprio per portare l’ufologia “sul campo” (quella di ricerca) entro binari “divulgativi” apprezzabili e, come vedo, apprezzati. Infatti, senza un’adeguata e corretta “divulgazione” anche la più importante ed avanzata “ricerca”, semplicemente non esiste. In quest’ottica, sono, tra le varie cose, dalla metà degli anni ’90, tra i dirigenti, dell’associazione elvetica “Fondazione Sentinel” (www.fondazionesentinel.org ), faccio parte del comitato di redazione della rivista “web” Camelot Chronicles, autore di molti articoli, pubblicati sui Bollettini Interni della Fondazione, su UfoNetwork, su Stargatemagazine (edizione italiana e francese – www.stargatemagazine-fr.com ) e tra gli autori di un Enciclopedia multimediale sui “misteri” dove ho curato la stesura di moltissime “voci” (dal contattismo, alle ipotesi ufologiche, alla clipeologia, ecc.); tengo alcune rubriche di posta (sul sito www.mosac.com e su www.camelotchr.too.it ), sono partner di Mysteria, della manifestazione Mostra MILLENNIUM (http://www.mostramillennium.com), collaboratore del gruppo Hwh22 (www.hwh22.it). Inoltre?ho, negli ultimi anni, partecipato ad importanti conferenze e convegni su tutto il territorio nazionale (Conferenza Ufologica di Mysteria, “EBE III” a Bologna, Convegni “MITI, LEGGENDE E MISTERI DELLO SPAZIO E DEL TEMPO”?di Budrio, diverse conferenze e tavole rotonde organizzate a Pavia; vedi “archivio” in: ?http://www.fondazionesentinel.org/sez_ufologica.htm; ecc., ecc…).

Ma non dimentichiamo la ricerca “attiva” sul campo e le “nuove vie” che ne scaturiscono, individuazione di “punti di contatto” tra “misteri” apparentemente diversi, la “proposta” di un “metodo” adeguato all?Ufologia, una vera “rivoluzione” nell’approccio al  problema abduction…

(vedi: http://members.xoom.virgilio.it/camelotchr/Download/2004/anticip-spec08.htm ) ecc…, ecc…

 

Anzi questo aspetto è quello determinante. In questo momento.

 

2)Quali sono ,secondo la sua esperienza, le pietre miliari dell’ufologia (un particolare avvistamento,un reperto,un contattista….)?

In una trasmissione radiofonica, “Il triangolo dei Bermuda”, su Radio Popolare (vedi: http://www.radiopopolare.it/html/trasmiss/triangolo/index.htm) e in onda ogni ultimo venerdì del mese, cerchiamo (Sipovic, Lavinia Pallotta ed io) di evidenziare, sempre- gli argomenti “notevoli” ovvero…le “pietre miliari” della ricerca ufologica. Dopo un anno di duro lavoro in tal senso credo che gli aspetti decisamente più interessanti da ricordare siano il caso Hessdalen, il fenomeno dei Crop (nel senso assolutamente scientifico che cerco  sempre!- di riproporre nelle mie conferenze; vedi: http://www.fondazionesentinel.org/Camelot%20crhonicles/ufologia%20oggi.htm ), i vari reperti “fantasma”. Personalmente, poi, preferirei ricordare, come elemento “decisivo”, nella storia dell’ufologia moderna, la figura del Colonnello Corso mentre, relativamente al “contattismo” il mio approccio è molto cauto . vista la casistica alquanto controversa. Infine, un personaggio determinante e “il vero padre” dell’Ufologia moderna: James McDonald. Decano dell?istituto di fisica atmosferica dell’Università dell’Arizona comincia ad interessarsi del fenomeno perchè inerente ai suoi studi specifici e si presenta alla base aerea di Wright Patterson, nel giugno del ’66 chiedendo di poter vedere la documentazione relativa agli avvistamenti UFO. Il maggiore Quintanilla, allora direttore del Blue Book, incautamente, non si oppone e McDonald scopre come le autorità preposte allo studio degli UFO avevano -sistematicamente- disposto il discredito del fenomeno –debunking–  con la finalità esplicita di ridurre l’interesse del pubblico. Inizia una lunga battaglia che lo porterà a contestare il valore scientifico del rapporto Condon (dal nome del fisico americano, direttore della commissione governativa statunitense sugli UFO operante alla fine degli anni Settanta, nel biennio 1967-68, presso l’Università del Colorado) evidenziandone le carenze e le incongruenze. E, in effetti, le conclusioni negative del “Rapporto Condon”, in contrasto con l’alta percentuale di casi non spiegati in esso contenuti, furono indicate come una ulteriore manifestazione della “congiura del silenzio” .

 

3)Secondo lei i numerosi dipinti e opere d’arte ritraenti strani oggetti sono riconducibili a semplici stili e fantasie degli artisti ,oppure sono effettive testimonianze di avvistamenti del passato?
-Allora-. Molte ricostruzioni “razionali” sono decisamente accettabili e, probabilmente, corrette. Peraltro, come Paolo Bolognesi ha scritto in mia vece (ed io? confermo in toto):

 

“… cosa intendessero rappresentare effettivamente gli autori di opere pittoriche come Paolo Uccello, o Piero dell Francesca, o Filippo Lippi, o Masolino da Panicale, o Ventura Salimbeni e molti altri, non saremo mai dati a saperlo, ma una domanda sorge spontanea: perchè (a parte alcune eccezioni, come nel dipinto di Paolo Uccello, quegli artisti medievali solevano inserire nelle loro opere “oggetti volanti” ?). Erano forse una trasposizione personale dei vari pittori, i quali raffigurarono come meglio gli riusciva, ciò dipingendo, un loro avvistamento ufologico? Purtroppo qui non possiamo dire: “ai posteri l’ardua sentenza”, poichè i posteri…siamo noi!
Quindi ognuno di noi può essere libero di interpretare come meglio crede questi particolari “anomali”, con buona pace di chi non ci vede nulla di “ufologico”.

 

(http://www.mosac.com/ufologia/qea/index.php?name=d09.html)

 

4) Lei crede alla possibilità che alcuni avvenimenti biblici siano riconducibili ad interazioni uomo-ufo (come l’episodio di Ezechiele e la distruzione di Sodomia e Gomorra)? Esiste una stretta connessione? fra ufo e religione? Se si, quale?

Che tale interazione sia possibile (considerando, però, il termine ufo nel sua accezione più neutra e neutrale possibile…) mi sembra opinione ampiamente diffusa. Circa la connessione tra ufologia e religione il problema si fa pi?complesso. In una pubblicazione del CESNUR (Centro per lo studio delle nuove Religioni) “Enciclopedia delle Religioni in Italia”, il sociologo italiano Massimo Introvigne compie un ampia disamina sulle diverse religioni presenti in Italia. In particolare, affronta, anche, le problematiche relative al cosiddetto fenomeno del dischismo. Specificatamente, l’autore individua all’interno del Movimento dei dischi volanti cinque gruppi organizzati  presenti sul territorio nazionale. In realtà, l’analisi non è precisa poichè esistono altre “religioni” – secondo la terminologia utilizzata da Introvigne –  dove, la tematica extraterrestre è, comunque, fortemente presente – seppur con varie sfumature – all’interno del bagaglio culturale del movimento religioso. In particolare, alcuni gruppi ricompresi da Introvigne all’interno della categoria “Religioni e movimenti del Potenziale Umano” ed in quella -New Age, movimenti post-New Age e Next Age- mostrano, indiscutibilmente, elementi riscontrabili anche all’interno di gruppi “contattisti” classici. Non è questa la sede per contestare la classificazione avanzata dallo studioso è oggetto di feroci attacchi su Internet – ma, semplicemente mi preme sottolineare come la problematica relativa al fenomeno del cultismo ha, decisamente, superato i limiti tradizionali che le erano riconosciuti. Nel caso specifico della venuta degli extraterrestri per salvare la Terra dal disastro ambientale, speranza particolarmente diffusa nelle moderne correnti che guardano al cosmo come al luogo di salvezza, tutto sembra ridursi ad una  semplice espressione dell’autocoscienza dell’uomo moderno consapevole d’aver infranto l’equilibrio delle leggi della natura. Lo stesso Jung che i culti dei dischi volanti avrebbero avuto un ruolo importante nel ventunesimo secolo.- In tal senso, lo stesso catalizzatore alla base del fenomeno dei culti cargo (che sorgono nel momento in cui una cultura, tecnologicamente avanzata, entra in contatto con un’altra più arretrata: è la stessa strana esperienza a suo tempo vissuta da Cristoforo Colombo, Sir Francis Drake, James Cook, ecc.) si riproporrebbe per quei soggetti coinvolti, loro malgrado, nella situazione che stiamo trattando.

Il contattismo tout court presenta due anime diverse e talvolta coincidenti con quella del cultismo. Da un lato il “contattismo deteriore”, nato dall’atteggiamento di soggetti decisi a richiamare su di sè l’interesse generale per fini e motivazioni varie; molti gruppi hanno o hanno avuto un fondatore mentre, raramente, sono stati fondati da un gruppo di persone elette. Così il soggetto è fondatore? (che spesso fonda il suo gruppo in seguito a rivelazioni ricevute da entità spirituali estranee) ritenuto detentore di poteri e/o conoscenze speciali, viene seguito ed accettato è quasi sempre incondizionatamente – dai nuovi membri del gruppo. Dall’altro soggetti in buona fede che, convinti della propria esperienza e del suo intrinseco messaggio, operano con animo spirituale ma senza atteggiamenti necessariamente messianici, presentandosi solo come testimoni di una realtà da loro stessi ritenuta contraddittoria e non pienamente comprensibile. Accanto a questi gruppi di tipo ufologico esistono, quindi, delle persone- singole, alcune delle quali si riuniscono in gruppi per lo più informali, che sostengono di essere contattati da  entità aliene di vario tipo.

5)Cosa pensa del contattista italiano Maurizio Cavallo? Lo ha mai incontrato?

Non lo conosco personalmente ma ho letto la sua “testimonianza” come, per altro, molte altre in tal senso. Riconsidero questo caso in un contesto più generale. Come giustamente affermato da Aimè Michel, niente ha mai reso così complesso il quadro generale dell’ufologia quanto la manifestazione della fenomenologia contattista ma, in una nota segreta, diffusa dalla CIA nel 1954′ e di cui siamo venuti a conoscenza solo trent’anni dopo- si legge che tutte queste “strambe” affermazioni servivano egregiamente a “ridicolizzare” l’ufologia e niente sarebbe stato pi? utile alla causa. Teniamo ben presente questo aspetto del problema che potrebbe anche rivelarsi determinante. Non è assolutamente, quindi, da scartare l’ipotesi che siano stati proprio i servizi ad innescare il fenomeno del contattismo. Uno dei primi risultati di questa probabile macchinazione fu che l’ufologia si trovò come isolata dal rapporto con le masse. Più recentemente, un rapporto ufficiale francese, poco conosciuto in Italia,  “Implications militaires du phenomene des OVNIS”, redatto dal DRM (un ente creato per raggruppare i vari servizi segreti militari francesi) arriva ad affermare, per la prima volta, in modo esplicito e per iscritto, il parere ufficiale  delle più alte autorità militari sulla questione UFO. Ciò che è importantissimo, in questo rapporto, è l’affermazione  decisiva- che il fenomeno ufo rappresenta uno strumento per proteggere i progetti più segreti e, secondo me prioritariamente, per orientare e controllare l’opinione pubblica, facendo anche ricorso agli ufologi. E, mia personalissima considerazione, utilizzando soprattutto i cosiddetti “contattisti”..

In cinquant’anni, quindi, il ruolo assegnato non cambia: si troveranno sempre degli “utili idioti”, pronti a servire quando necessario! Diventa, così, facile riconoscere nei “piloti” di Adamski dei terrestri, agenti della CIA (o di qualche altro centro di intelligence o magari  gruppi ancora più occultati ) con l’incarico di presentarsi come abitanti di mondi inabitabili, con lo scopo di dare origine a testimonianze non credibili, quindi false e facilmente falsificabili, al fine di gettare discredito sull’intera questione UFO e sulla loro origine extraterrestre. Tutto ciò non sembra così impossibile se Adamski, viene identificato come semplice mezzo di controinformazione. In quest’ottica è importante rilevare come, nel 1979, Vallèe, uno dei padri dell’ipotesi parafisica, pubblica un testo controverso, intitolato “Messengers of Deception – UFO Contacts and Cults”, dove accanto alla componente fisica  e a quella psicologica individua un effetto sociologico (a livello di massa) del problema UFO, che sarebbe manipolato o comunque utilizzato da qualcuno – i servizi segreti delle varie nazioni o qualche tipo di società segreta – per secondi fini. Nel 1991, arriva “Revelations: Alien Contact and Human Deception”:la tesi di fondo è -come scrive Paolo Toselli- che, qualcuno di molto terrestre, usa il problema UFO per operazioni di intelligence, con intenti di disinformazione (mascherare come UFO esercitazioni ed operazioni segrete), di esperimenti di guerra psicologica e forse perfino di provocare cambiamenti sociali.

 

6)Infine vorremmo sapere cosa pensa del C.I.C.A.P. . Crede che l’atteggiamento di totale chiusura nei confronti dell’ufologia sia giustificato?

Non ho un opinione negativa sull’attività del CICAP. Credo che l’attività di questo comitato sia ampiamente meritoria in moltissimi campi. Parimenti non considero di totale chiusura la loro posizione versus l’ufologia. Credo, invece (e spero di averne, in piccolissima parte, il merito) che da una discreta “incompetenza” iniziale siano gradualmente passati (almeno una fetta di Cicap..) ad una maggiore attenzione per ciò che attiene l’ufologia cosiddetta “strumentale” (vedi Hessdalen) mentre noto, ancora, una certa “avversione” per lo studio (e la relativa letteratura scientifica) dei Crop (quella minima parte- ricordiamolo oggetto di accurate analisi). Sono però ottimista circa un loro futuro… “riposizionamento”. In realtà credo che i veri nemici dell’Ufologia è oggi!- non siano gli scettici ma bensì. gli ufologi o, meglio, “certi” ufologi che, con un “dilettantismo” davvero disarmante, apportano -anche inconsapevolmente- danni su danni a quella parte (che credo ancora sia maggioritaria) “seria” e corretta di ricercatori e addetti ai lavori…

Ma anche qui sono  molto ottimista.

Carlo Sabadin

 

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.

Intervista a Lavinia Pallotta


Intervista a Lavinia Pallotta – https://ilblogdilaviniapallotta.myblog.it/

Ringraziamo Lavinia Pallotta per l’intervista che ci ha concesso in occasione del primo anno di vita del nostro portale

1) Chi è Lavinia Pallotta?

Sono nata a Milano, nel ’73, e mi sono laureata in Lingue e Letterature Straniere, all’Università degli Studi di Pavia con una tesi su “Clarissa di Samuel Richardson” e dunque la nascita del romanzo psicologico moderno.Da molti anni sono attiva nel movimento ambientalista, ma devo ammettere che ultimamente l’ufologia sta assorbendo quasi tutto il mio tempo libero.

Sono l’attuale presidente della Fondazione Sentinel  http://www.fondazionesentinel.org

un’organizzazione che si è ormai staccata dalle sue origini svizzere, e nella quale si occupiamo di tematiche ufologiche, scientifiche e molto altro.

Faccio parte del Gruppo Camelot http://www.gruppocamelot.too.it coalizione di ricercatori alcuni indipendenti, altri appartenenti a varie associazioni, che non prevede alcun tipo di gerarchia o vero e proprio regolamento, eccezion fatta per il “gentlemen agreement” liberamente visionabile sul sito, che rappresenta il nostro accordo di collaborazione. Sono membro della redazione del magazine on-line Camelot Chronicles http://www.camelotchronicles.com, una rivista scaricabile gratuitamente da internet nata pochi anni fa, dalla voglia di dare spazio a tutti coloro che volessero pubblicare e che ci ha dato grandi soddisfazioni anche per l’alto livello dei lavori pubblicati e, naturalmente, le visite che riceve ogni volta. Per un anno ho fatto parte della redazione della trasmissione radiofonica di Radio Popolare, “Il Triangolo dei Bermuda” assieme a Carlo Sabadin, condotta da Alberto Ruvolo. Si trattava di un programma d’intrattenimento e informazione di tematiche “di confine”, in primis l’ufologia, di grande successo. Ho tenuto conferenze a Pavia, a Budrio (Bologna) e Tocco di Casauria (Pescara); Codeville (Pavia) e collaboro, con diversi altri siti, quali http://www.dnamagazine.it , http://www.hwh22.it?, http://www.paolaharris.it http://www.nonsiamosoli.com con articoli e traduzioni. Non è molto, comunque, che frequento il mondo ufologico “dall’interno”, solo dal 2002, anno in cui ho conosciuto ad una conferenza alcuni colleghi Camelot e da quel giorno non li ho più lasciati.

2) Cosa pensi dell’ufologia italiana moderna? Pensi che molti studi siano inibiti dai governi?

Penso che stia faticosamente cercando di uscire dalla “nicchia”, non solo per raggiungere un pubblico sempre più vasto, nonostante il disinteresse dei media, salvo rare eccezioni, ma anche per riscattare la materia da un’immagine di dilettantismo e l’antiscientificità che le si è cucito addosso, dall’esterno, e che di frequente i ricercatori stessi hanno indossato per comodit?. Spesso sento dire, o leggo in giro, che il male dell’ufologia italiana sia il clima di costanti polemiche tra “colleghi”, che disperde le energie e non porta a nulla. Sono sostanzialmente d’accordo, ma lo ritengo un luogo comune, anche piuttosto qualunquista. La generalizzazione non aiuta mai, in nessun campo, perchè impedisce di focalizzare il problema d’origine. Credo sia fondamentale chiedersi: chi fa polemica rispetto a che cosa, e perchè. A volte ho l’impressione che si critichino le polemiche per avere la possibilità di scrivere ciò che si vuole, senza supportarlo con dati e testimonianze adeguati. L’ufologia, che tanto spesso si è lamentata, a ragione, del dogma scientifico ufficiale, rischia di creare a sua volta altri dogmi, col pericolo di non saperne più uscire. O con noi o contro di noi? e chi mostra dei dubbi vuol far polemica. Ma la ricerca si alimenta di dubbi e di domande. Per quanto riguarda le mie esperienze dirette nel mondo ufologico italiano, faccio parte di un gruppo di ricerca, il gruppo Camelot, che è nato proprio dall’idea di riunire appassionati e studiosi di questa materia, che non la pensassero obbligatoriamente allo stesso modo, ma che avessero un comune obiettivo: fare divulgazione corretta, “armati” di spirito di collaborazione e confronto. Il gruppo sta diventando sempre più numeroso e stiamo ottenendo una grande visibilità, contatti con appassionati, ricercatori anche esterni che vogliono unirsi a questa tavola rotonda e “uomini di scienza”. Credo di non fare torto a nessuno, se dico che siamo arrivati dove siamo, non solo per l’equilibrio che abbiamo saputo trovare al nostro interno e per il valore dei componenti del gruppo, ma anche grazie alla straordinarie capacità di aggregazione e di stimolo di uno dei suoi fondatori , Carlo Sabadin, che si è davvero sempre fatto in quattro però dare spazio a tutti, anche a gente che poi ci e gli ha voltato le spalle, come spesso accade alle persone che vogliono dare a tutti, e forse a troppi. Credo davvero che Carlo sia uno degli ufologi che, nel nostro paese, possono fare la differenza. Non l’unico, naturalmente!?I governi non hanno mai dimostrato di avere “interesse” che la verità fosse divulgata al pubblico, perchè il controllo dell’informazione, in qualsiasi ambito, permette anche un più efficace controllo della situazione, con tutti i suoi risvolti politici, economici e sociali. Non c’è bisogno di studiare gli UFO per rendersi conto di questo. Allo stesso tempo governi di vari stati come la Francia, gli Stati Uniti, il Brasile, ecc. hanno costituito gruppi di studio ufficiali, del fenomeno. Il problema sorge quando viene il momento di trarre delle conclusioni e renderle pubbliche. Il rapporto COMETA in questo senso rappresenta uno studio importantissimo e troppo spesso ignorato, portato avanti da personale competente, ma non si tratta di un documento ufficiale. Non è dai governi che arriverà l’input per il cambiamento, nè, tanto meno, dai servizi segreti, che sono da sempre impegnati in giochi di cover-up e debunking, da una parte, e rilascio controllato d’informazioni dall’altra (le dichiarazioni del colonnello Corso ne sono un esempio lampante). La fisica teorica e l?astrofisica, oggi, potrebbero permettere all’ufologia pro-ETH di uscire dall’ambito della cosiddetta “controinformazione” e diventare, finalmente, informazione. Basta sapersi liberare dal provincialismo, dal gruppismo e accettare la sfida dei tempi che cambiano.

3)Pensi che i media aiutino ad alfabetizzare le persone sull’argomento ufo, oppure credi che “aiutino” solo a denigrare l’argomento?

L’opera di denigrazione del fenomeno UFO è stata portata avanti, a mio avviso, con sistematicità e intenzionalità anche attraverso il potere mediatico, da anni, e la situazione non sembra essere cambiata, salvo felici eccezioni. E’ stata imposta, perchè ridicolizzare è il modo più efficace per nascondere, e lo abbiamo ben visto.Come ho già accennato sopra, il controllo dell’informazione è il mezzo attraverso il quale si controlla l’opinione pubblica. Senza di esso, le motivazioni di molte scelte politiche ed economiche sarebbero talmente palesi da risultare inattuabili. Mi riferisco alle guerre, alla globalizzazione, alla vivisezione, e anche alla verità sul fenomeno UFO, sui crop circle, la free energy, le scie chimiche, ecc. Oggi internet aiuta a veicolare molte informazioni che altrimenti resterebbero inaccessibili, ma non basta. Tramite internet non si riesce ancora a raggiungere un numero sufficiente di persone e certi argomenti non arrivano alla portata “del vicino di casa”. Al contrario, spesso ci si rintana dietro la sicurezza dello schermo e della tastiera e si ricrea una sorte di societ? virtuale su misura. La televisione italiana ha rinunciato quasi completamente a “fare informazione” a favore di programmi idioti come “il Grande Fratello” . La fattoria, soap opera e altre amenità. Il programma “Report” è stato, in questo senso, una felice eccezione. Ci vorrebbe un “Report” ufologico, ma non c’è. Ed è un peccato, perchè la “gente” sarebbe pronta. C’è una grande richiesta di informazioni, non soddisfatta. Per più di un anno ho partecipato alla trasmissione radiofonica “Il Triangolo dei Bermuda” con Carlo Sabadin, condotta da Alberto Ruvolo, su Radio Popolare, con diffusione internazionale, nella quale trattavamo proprio di tematiche ufologiche, ma non solo. E’ stato un successo, e questo successo ce lo ha “regalato”  il pubblico che ci tempestava di telefonate, e-mail, domande. E’ stato straordinario e anche un pò imprevisto: trattandosi di una trasmissione in diretta, senza filtro, nata come programma d’intrattenimento, non sapevamo come gli ascoltatori avrebbero reagito ad un “cambiamento di rotta” finalizzato a divulgare informazioni ufologiche, anche attraverso l?ironia. Il risultato è stato che la trasmissione si è trasformata, di volta in volta, in un programma sempre più d’informazione e sempre meno d?intrattenimento, e questo cambiamento lo ha imposto il pubblico, con i suoi interventi, le sue domande, le sue testimonianze. Da un punto di vista editoriale, in Italia si pubblica ben poco di ufologico. Libri cardine della ricerca, come quelli di Hynek, Vallee, Mack, Hopkins McDonald, non vengono più ristampati e non si traduce quasi pi? niente. Scordiamoci Steven Greer, l’ultimo Mack, il nuovo Hopkins, il Rapporto Cometa, Friedman, ecc. Come si fa a fare divulgazione ufologica in un paese dove non esistono quasi serie pubblicazioni a riguardo e dove i lavori dei padri dell’ufologia, o dei nuovi ricercatori si possono leggere solo in lingua originale. Diversa sorte è toccata alla cosiddetta “archeologia eretica”. Forse vende di più, o forse è meno scomoda dell’ufologia. Come gruppo Camelot e Fondazione Sentinel stiamo puntando molto sulle conferenze, che ci permettono di confrontarci con le persone e tra ricercatori (quelli che accettano il confronto e la collaborazione). Il riscontro è ottimo, la gente ha sete di sapere, di conoscere, di dire la sua. Partendo da questo presupposto, un passo alla volta, le cose cambieranno.

4) Qual’è la tua idea sul fenomeno UFO?

Credo che ormai il fenomeno UFO vada studiato nella sua “globalità”, dunque non escludendo fenomeni e argomenti affini e connessi, quali le abdution, il contattismo, i progetti d’intelligence come l’MK-ultra, le mutilazioni animali. E i crop circle, quelli che presentano delle anomalie. Personalmente, prendo in seria considerazione l’ipotesi ETH, almeno per quanto riguarda una percentuale, anche minima, di avvistamenti inspiegabili.Come ho già detto, oggi alcune ricerche scientifiche, sicuramente molto coraggiose, avvalorano questa ipotesi, che non è più eresia. Forse James McDonald oggi, sarebbe morto di vecchiaia o di malattia.

Per quanto riguarda il fenomeno crop circle, non mi sembra ci siano abbastanza indizi che indichino un qualche coinvolgimento ET. Sono d’accordo con Jacques Vallee, che nel suo articolo del 2002 Crop Circles: “Signs From Above or Human Artifacts” mette in guardia dall’attribuire con troppa facilità, origini ET o paranormali a tale fenomeno, senza adeguati dati analitici, perchè questo potrebbe tornare a discapito dell’ufologia stessa, un domani si scoprisse la vera origine delle formazioni. D’altra parte c’è chi, per supportare la teoria della “land art” s’inventa crop circle inesistenti e ?itineranti?, con tanto di preziose testimonianze anonime. Anche questo danneggia la ricerca seria e chi la vuol fare.

5) Credi che i popoli antichi abbiano avuto contatti con entità di altri pianeti?E se si, qual’è secondo te la prova più concreta di tale contatto?

Se prendiamo in seria considerazione il fatto che intelligenze extraterrestri possano, oggi, far visita al nostro pianeta, dobbiamo considerare anche la possibilità che abbiano potuto farlo in passato. Non abbiamo certezze ma ci sono degli “indizi”, di vario genere. Ritrovamenti archeologici nettamente in contrasto con la storia ufficiale sembrano suggerirci che il nostro passato è ancora misterioso e ci sfugge. Quelle che credevamo leggende di civiltà avanzate, anteriori alla nostra, oggi sono realtà plausibili e rendono o renderebbero necessaria una rivalutazione di molti reperti, come gli OOPARTS. Se dunque esistono fasi della nostra storia, oscure, che il mondo accademico è riuscito sempre ad ignorare, non si può scartare a priori la possibilità di visite ET in un lontano passato, come nel presente.

Leggende e tradizioni sacre di popolazioni africane, australiane, oceaniche, sud e nord americane, asiatiche, ci parlano di contatti con popoli venuti dalle stelle, portatori di sapere e civiltà. E’ vero che spesso le leggende parlano per metafore e si esprimono attraverso i simboli (anche pittorici, come dimostrano molte figure rupestri), ma mentre in passato, il sapere di queste popolazioni, gelose delle proprie tradizioni, ci arrivava filtrato dal resoconto e l’interpretazione di coraggiosi antropologi che trascorrevano lunghi periodi di tempo con i popoli indigeni, oggi queste persone, spesso, si fanno loro stesse portavoce delle proprie tradizioni, e quello che raccontano è decisamente interessante. Un esempio ne sono gli indiani d’America, che oggi, nel tentativo di salvare la propria identit?, scrivono libri, tengono conferenze, e parlano di questi antichi contatti con orgoglio.

John Mack nel suo bellissimo libro “Passport to the Cosmos” ha raccolto diverse testimonianze di questo genere, che raccontano non solo di contatti nel passato, ma anche nel presente, tra popoli africani, nord e sud americani ed esseri alieni. Mack, geniale e intuitivo, ha studiato queste testimonianze evidenziando anche possibili connessioni col fenomeno abduction e contattismo, due argomenti, questi, che secondo Mack e anche secondo me, presentano aspetti comuni e connessioni fondamentali.

Esistono poi testimonianze scritte, di un certo rilievo, come i testi vedici, che indicherebbero un passato decisamente più tecnologico di quanto si possa immaginare e andrebbero studiati con molta attenzione.

Per riuscire a comprendere se effettivamente ci sono stati contatti diretti con ET nel passato, è necessario conoscere meglio le nostre origini e la nostra preistoria, per non confondere ciò che è effettivamente “nostro” e ciò che potrebbe essere “di altri”. Civiltà umane più avanzate tecnologicamente, conviventi con popolazioni decisamente primitive, potrebbero essere sembrate “aliene”, ma non essere extraterrestri per questo. Credo che con serenità e obiettività si dovrebbe considerare l’idea di studiare da capo una parte della nostra storia.

6) Vi è un legame fra Ufo e Religione? Quale?

Trovo molto interessanti le interpretazioni in “chiave ufologica” dei cosiddetti fenomeni di B.V.M. (Beata Vergine Maria). In molti di questi casi, in concomitanza con la manifestazione, di qualsiasi cosa si tratti, i testimoni (a volte anche laici o addirittura atei) hanno dichiarato di aver udito un forte boato accompagnato anche da globi di luce nel cielo, come nel caso di Fatima del 1917 e di Lourde, che sono solo due degli esempi più famosi.

Interessanti sono anche le similitudini tra possibili avvenimenti UFO nel passato riportati nei testi religiosi, o comunque brani che potrebbero fare riferimento a possibili contatti con “entità aliene” nel senso di sconosciute, come il carro di Ezechiele. Si tratta comunque di interpretazioni di testi antichi, che prendo come tali. Come ho detto precedentemente, se ammettiamo l’eventualità di visite ET nel presente e nel passato, è possibile che alcune testimonianze ci siano pervenute in chiave mitica e/o di racconto religioso, anche apocrifo, come il Libro di Enoch.

D’altra parte, bisogna stare attenti a non forzare troppo simili interpretazioni e vedere extraterrestri dappertutto.

7) Qual’è, a tuo parere, la pietra miliare dell’ufologia, quell’avvistamento, quel reperto, quel “caso” che ti porta ad asserire :”Si, esistono!”?

Sin dal Project Blue Book ci si è resi conto che il fenomeno UFO esiste e non deve essere ignorato. La non divulgazione o addirittura la copertura della verità, a riguardo, non sminuiscono il fatto che in diversi paesi del mondo, Stati Uniti, Francia, Brasile, Cile, ecc siano state costituite commissioni ufficiali d?indagine per raccogliere dati e studiarne le implicazioni.

Scienziati del livello di Hynek e McDonald, coinvolti nella ricerca, si sono convinti che questo fenomeno, almeno una parte, non potesse essere spiegato in modo ordinario e non si sono sentiti di scartare come assurda l?ipotesi ET. Sono passati molti anni da allora, e McDonald ha pagato a caro prezzo il suo coraggio, ma le cose non sembrano molto cambiate: Recentemente J.J.Velasco, ex direttore del SEPRA, ha pubblicato un libro “OVNIS l’evidence” in cui si dichiara apertamente a favore di una spiegazione ET per molti casi. Dopo tanti anni di studio, a diretto contatto con fatti e testimoni, trae le sue conclusioni, del tutto personali, e queste aprono decisamente a favore del possibilismo. Anche in Brasile era stata creata una commissione di studio, l’Operazione Prato, composta da personale militare e diretta dal comandante Hollanda, per studiare gli strani eventi accaduti, nel paese, attorno agli anni ’70. Hollanda, che si dichiarerà a favore di un’interpretazione “non-convenzionale”, e in questo caso ET, e verrà trovato impiccato nella sua abitazione, suicida, forse, o forse “suicidato”.

E non vanno dimenticate le conclusioni del Rapporto COMETA, gruppo di studio francese che incluse personale assolutamente qualificato come importanti membri dell’aviazione, della polizia, ingegneri e come collaboratori esterni analisti fotografici e lo stesso Velasco. La commissione concluse che non si può assolutamente escludere un’origine extraterrestre per alcuni avvistamenti e che si tratta di un fenomeno da non sottovalutare, sotto nessun punto di vista. Non fu una commissione ufficiale, e per questo si è potuto facilmente far finta di ignorare il suo lavoro, ma è stato un errore.

Astronauti americani e russi hanno fatto dichiarazioni decisamente “forti” e possibiliste. Perchè ignorarle?

Oggi, come ripeto spesso, nuove teorie di fisica teorica superano il Paradosso di Fermi e ci permettono di “accarezzare” l’idea che un contatto sia possibile.

Scienziati di fama non temono di dichiararsi pro-ETH. Questo non mi da la certezza che gli extraterrestri siano qui, ma mi da la certezza che il fenomeno potrebbe trovare finalmente la “soluzione finale”, rispettando i parametri della scienza e della ragione.

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.

 

Intervista a Fabrizio Rondina

Intervista a Fabrizio Rondina Membro del Gruppo Camelot e del HWH22 – Ufologo.

 

1) Chi è Fabrizio Rondina ?

Sono nato a Voghera (PV) nel 1958, diplomato in elettrotecnica all’ITIS di Pavia e lavoro per una multinazionale alimentare.

Mi interesso di ufologia fin dal 1977. Prima di allora ho sempre avuto una forte curiosit? verso il mondo del paranormale inteso prevalentemente come esperienze medianiche. In quegli anni, assieme ad alcuni amici, avevamo fondato una specie di gruppo di ricerca che col passare del tempo si è sempre più rafforzato ed ha conseguito risultati abbastanza soddisfacenti in quelle tematiche. Terminata la leva militare, ho conosciuto altre persone e da allora, abbiamo cambiato il nostro tipo di ricerca e i nostri obbiettivi, passando ad un livello puramente ufologico. Solo nel corso degli ultimi anni i miei interessi si sono ampliati, inglobando tutto ciò che rientra nel “misterioso” e “paranormale”, fino ad arrivare nel 1992 alla fondazione del gruppo di ricerca HWH 22, e assieme a nuove persone, mi occupo attualmente, oltre a ricerche varie, del nostro sito web http:www.hwh22.it .

 

I nostri primi contatti di lavoro sono stati prevalentemente con l’estero, in special modo con gli Stati Uniti, il Brasile e la Russia.

 

Da qualche anno a questa parte sono entrato a fare parte del Gruppo Camelot, una specie di “raggruppamento” di vari ricercatori indipendenti e non, e quindi oltre che di ricerche, ci si occupa anche di organizzare conferenze sui temi di interesse. Mi occupo inoltre della gestione del sito web del Gruppo Camelot

 

2) I Governi “nascondono” la verità sugli UFO? E, se si, perchè?
Sinceramente penso che sia proprio così. Da molto tempo si è costretti a subire una sorta di debunking e cover up. Lo attestano principalmente casi come i MIB, e questo posso dirlo anche per esperienza personale. Sul fatto della motivazione per cui i Governi nascondano la verità, penso che sia imputabile ad un discorso multiplo: da una parte forse il fatto di avere per mano una sorta di “tecnologia aliena”, e il non volerlo ammettere per motivi di segretezza e/o sicurezza. Dall’altro, il discorso che forse si voglia tenere nascosta la verità per il motivo di non creare allarmismi e panico nelle popolazioni; ma questo comunque lascia un po il tempo che trova; molte fonti, attendibili o meno, indicano che prima o poi si dovrebbe arrivare al contatto di massa, ma forse non si è ancora pronti, e per questo malgrado gli eventi siano già in atto, si tende a demotivare e minimizzare la cosa.

 

3) Come si può spiegare la presenza di strani oggetti volanti in alcuni dipinti a sfondo religioso? Esiste un rapporto UFO-RELIGIONI, oppure sono solo eresie?
Questo fatto rientra nel discorso di cui ci stiamo occupando da tempo noi di HWH 22. E’ fuori dubbio che esistono dipinti, arazzi, quadri che rappresentano particolari curiosi; non è comunque detto che tutto sia per forza attribuibile a questo genere di cose.

 

Molte cose sono rappresentate per il loro carattere religioso e rappresentate all’epoca secondo i canoni di allora. Purtuttavia alcune rappresentazioni indicano in modo inequivocabile che l’artista ha rappresentato la scena proprio come l?ha vista. Un rapporto Ufo-Religioni esiste; esiste fin dai tempi più remoti,e se qualcuno legge tra le righe nei testi più importanti delle varie religioni, si rende conto che ci sono cose che non quadrano, o quadrano poco nel contesto religioso. E’ inutile dilungarsi oltre in questo argomento, in quanto è facilmente intuibile che certi personaggi o fatti “religiosi”, possono tranquillamente essere ricondotti a un discorso puramente ufologico; e la chiesa (o le chiese), ce li propinano in tutt’altra salsa…sarò forse un eretico ?

 

4) Qual’è il filmato, la foto, l’avvistamento, il “caso” che ti fa asserire con certezza che il fenomeno UFO è reale?
A mio parere non c’è un documento particolare che potrebbe asserire con certezza che gli ufo esistono, ma ci sono MOLTI documenti che provano questo. Forse si dovrebbe dare un poco più importanza a documenti inviati da fonti personali, e in ogni modo ci sono stati casi eclatanti che ancora oggi rivestono una loro singolarità. Per le nostre esperienze personali, posso dire he abbiamo prodotto molti documenti “particolari”, e che questi documenti hanno una loro valenza per ciò che riguarda la certezza che gli ufo esistono.

 

5) Quando pensi che la verità verrà definitivamente messa sotto gli occhi di tutti?
Questa è una bella domanda ! Se fossi un indovino potrei azzardare qualche ipotesi, ma per ora restando alla normalità delle cose, mi accontento solo di vedere cosa potrebbe succedere alla scadenza del Quinto Sole Maya; poi magari entro la fine dell’anno avremo anche noi i nostri “Visitors”?.

 

6) Chi crea i crop circles? Cosa pensi dei Circlemakers?
A mio parere i crop cirles possono rappresentare molte cose. Per ciò che riguarda il come sono creati, non ho ancora una idea precisa, tolto il fatto che ci sono documenti che attestano la formazione dei crops ad opera di globi di luce “intelligenti”. Non riesco comunque a capire i vari ipotetici messaggi che potrebbero nascondersi dietro ad un pittogramma a carattere geometrico. Se ci fosse qualche identità intelligente che si premura di creare crops per trasmettere messaggi o informazioni, allora forse si riuscirebbe a capire il vero motivo del fenomeno. Io comunque resto dell’idea che i crops ritenuti autentici abbiano con sè delle particolarità abbastanza significative, ma non riesco ad andare oltre. Per quanto riguarda i circlemakers, ho già espresso molte volte la mia opinione in merito; se esitono prove che attestano la veridicità del fenomeno, questa viene alterata e confusa da questi personaggi che per mostrare la loro bravura si adoperano e si impegnano nel confondere le acque. Se si ha voglia di fare della “Land Art”, si faccia pure, ma come qualsiasi opera d’arte che si rispetti, dovrebbe essere “firmata” e non realizzata col solo scopo di prendere in giro ricercatori seri che spendono tempo e denaro nel tentativo di dare una risposta convincente al fenomeno.

 

7) Ritieni il CICAP un importante organo d’informazione o di disinformazione?

Il Cicap potrebbe essere un organo abbastanza valido di informazione se solo non facesse di tutta un’erba un fascio; e se solo riuscisse ad operare nel suo lavoro, adottando certi canoni, che spesse volte non sono quelli che usa. Se le analisi e le ricerche vengono effettuate in modo superficiale, è chiaro che i risultati non sono quelli che si dovrebbero ottenere.

 

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.

Intervista a Roberto Volterri

Intervista a Roberto Volterri, studioso e scrittore di numerosi libri a carattere ufologico. Grande esperto di OOPART (Out Of Place ARTifacts) .

 

La ringrazio innanzitutto per la sua disponibilità.

1) Chi è Roberto Volterri? (un breve curriculum vitae ):

R. Sono nato a Roma… a metà dell’altro secolo. Laureato in Archeologia con una tesi sperimentale in Archeometria – ma con ‘ampie’ conoscenze nel campo dell’Elettronica, della Fisica e della Biologia – mi occupo da tempo di Archeometallurgia in ambito universitario mediante tecniche di indagine quali la Microscopia Elettronica a Scansione (SEM)e la Microanalisi EDS. Mi interesso dai primi anni’60 di fenomenologia ESP e degli aspetti meno consueti della realtà, successivamente studiati con semplici apparecchi elettronici da me stesso progettati, messi a punto e poi descritti in alcuni libri dedicati alla ricerca sull’ESP (Extra Sensory Perception), quali Psicotronica (SugarCo, 1976); Enigma Uomo (SugarCo, 1977); Alla ricerca del Pensiero (SugarCo, 1979); Psicotronica, in lingua spagnola, (Martinez Roça, 1981) e Dimensione tempo (Aquarius, 1991 e, aggiornato, SugarCo 2004). Mi sono poi dedicato a ricerche articolate più in ambito storico-archeologico, ma inquadrate da un punto di vista ‘di frontiera’; nel 2002 ho pubblicato Narrano antiche cronache… (HeraBooks). Poi L’Universo magico di Rennes-le-Château (SugarCo, 2004); Rennes-le-Château e il mistero dell’Abbazia di Carol  (SugarCo, 2005); I mille volti del Graal (SugarCo, 2005); Archeologia dell’Impossibile (Edizioni Hera, 2005); Baphomet. Sulle tracce del misterioso idolo dei Templari (SugarCo, 2006); Archeologia dell’Introvabile (SugarCo, 2006) e, di recente, anche Archeologia dell’Invisibile e Manuale di Psicotronica (Eremon Edizioni). Oltre a circa duecento articoli dedicati alle tematiche ‘misteriose’ pubblicate fin dagli anni Settanta su gli Arcani, Abstracta e,  dal 2000, su Hera (di cui sono anche il consulente scientifico), ho partecipato ad alcune trasmissioni radiofoniche (Totem, su RTL 102,5) e televisive sia su reti RAI (Voyager) sia su emittenti private (Stargate e Il Sogno dell’Angelo).
…anche i suoi interessi per l’ufologia:
 

R.  Rientrano in quelli che sono i miei interessi a 360°  verso tutto ciò che ancor oggi non trova ‘razionale’ spiegazione. Ovviamente nei limiti in cui si può usare il termine ‘razionale’.
 

2) Come nasce il suo interesse per l’ufologia e, in particolar modo, per le opere d’arte in cui sono presenti oggetti non identificati, anacronistici o anomali?
Da sempre mi sono appassionato anche alla science-fiction e alla seria possibilità che… non si sia soli in questo sterminato (infinito?) Universo. Pensare di ‘essere soli’  mi rattrista e soprattutto mi fa pensare… ad uno spreco di energie! A cosa servirebbero migliaia di soli, di pianeti, se solo questo piccolo pianeta, in una Galassia  non di primaria ‘importanza’, fosse abitato. Sarebbe come pensare che solo la mia abitazione in campagna contenga degli esseri viventi – io, mia moglie, mia figlia e… il gatto – e che tutte le altre case che, a perdita d’occhio, riempiono il panorama visibile dalla finestra del mio studio… siano vuote. E neppure mi convince il problema della ‘distanza’.
Provate a dire ad un aborigeno australiano che bastano poche ore di volo per attraversare l’Oceano e giungere, ad esempio, in America e vi prenderà per matti.
Più o meno come fa qualche nota astronoma nostrana quando le si parla di UFO, di ‘contatti’, ecc. D’altra parte il povero aborigeno è abituato a remare con gran foga sulla sua piroga per compiere un ‘lungo’ viaggio di qualche chilometro per spostarsi da un’isola all’altra…
Come noi con le nostre automobili, i nostri aerei, i nostri ‘Shuttle’…
 

3) Quali sono le opere d’arte a cui è più difficile dare una spiegazione convenzionale?
Da tempo ho stilato una mia ‘classifica’ personale: al primo posto metterei il dipinto conservato a Palazzo Vecchio (Firenze). Non c’è spiegazione ‘razionale’ che tenga riguardo alla forma dell’oggetto. Sì, so bene che l’iconografia che contraddistingue il dipinto è ben diffusa, ma con significative varianti. Qui l’oggetto sembra proprio avere forma ‘discoidale’ – sto nel mio studio all’università e lo sto osservando proprio ora nella personale, minima, pinacoteca ad usum… increduli –  e un cane non abbaia allo ‘Spirito Santo’, ad un’entità astratta. Abbaia a qualcosa di solido, di concreto…
In seconda posizione porrei il dipinto di Masolino da Panicale. Io sono di Roma e in vita mia ho visto nevicare, a Roma, solo quattro o cinque volte. D’inverno però.
Mai d’estate. Se dobbiamo prestare fede alle ‘antiche cronache’ ‘qualcosa’ dovrebbe essere successo sul Colle Esquilino a metà del IV secolo e quel ‘qualcosa’ ci riporta alla necessità di vedere il mondo non solo attraverso il buco della serratura o… sui libri di storia dell’arte.
In terza posizione il dipinto del Salimbeni che, come tutti gli altri, ho osservato da vicino. Ma l’idea dello ‘Sputnik’ ante litteram andrebbe un po’ ‘rivisitata’…
 

 

4) Tempo fa intervistai Diego Cuoghi, personaggio decisamente scettico su questo tipo di studi, che ha analizzato tutti i più importanti quadri (http://www.sprezzatura.it/Arte/Arte_UFO.htm)  in cui sono presenti anomalie criticando duramente la spiegazione “ufologica”. Cosa pensa della posizione “No grazie, solo arte” ?
R: Sarei tentato di rispondere come si dice facesse Pietro l’Aretino il quale “…disse male di tutti fuorché di Cristo, scusandosi col dir ‘Non lo conosco’ “.
Ma so bene cosa pensa il Cuoghi e so anche come rispose il povero Amatore Scesa : ‘Tiremm innanz!’. Proseguiamo!
Siamo in democrazia e ognuno la pensa come vuole. Io credo, però, sia necessario avere una  visione un po’ più ampia della realtà che ci circonda.
 

5) La sua pubblicazione “Narrano antiche cronache… ricordi dal …futuro” si propone come una guida per tutti gli appassionati di “arte di frontiera”, se mi passa il termine…
Qual è la giusta chiave di lettura per interpretare al meglio il messaggio celato nelle opere che ha analizzato? Come mai c’è una forte presenza di questi oggetti misteriosi nei dipinti a tema religioso?
R: I dipinti – ma non solo questi: anche altre opere dell’umano ingegno quali la scultura e le opere letterarie – sono una ‘tangibile’ rappresentazione del pensiero dell’artista, una testimonianza di ciò che l’artista ha visto, ha ascoltato, ha pensato, ha letto, ha vissuto.
Allora, perché rigettare a priori la possibilità che nelle esperienze dirette o indirette fatte dall’artista rientri anche qualche ‘incontro’ più o meno ravvicinato, qualche episodio non spiegabile soltanto in termini di iconologia di stretta osservanza?
E’ la solita tendenza a gettare l’acqua ‘sporca’ insieme al solito, ignaro ‘bambino’…
Il libro intende essere soltanto un ‘invito’ agli appassionati di questo aspetto della Conoscenza ad osservare con ‘occhio diverso’ alcune, solo alcune, opere d’arte e ad utilizzare qualche mezzo messoci a disposizione dalla tecnologia per evidenziare maggiormente particolari difficilmente percepibili ad occhio nudo. Quali, ad esempio, il secondo pastore, accovacciato, nel dipinto di Palazzo Vecchio.
 

6) Dalle sue pubblicazioni si evince la profonda convinzione che popoli antichi abbiano interagito con visitatori extraterrestri e che questi furono descritti come Dei nelle sacre scritture.
Quali sono gli studi scientifici più autorevoli a riguardo?
R: Non oserei definirli ‘studi scientifici’ ma innumerevoli, accurate osservazioni, indagini, deduzioni – anche ‘illazioni’ – fatte da ricercatori come Zecharia Sitchin o Von Daniken (con qualche ‘riserva’ ) oppure dal nostro Peter Kolosimo. Nel mare magnum di ‘indizi’ qualche ‘prova’ c’è…
Per chi la vuol veder, ovviamente.
 

7) Cosa pensa dell’ufologia italiana?
R: Che ci sono validissime persone, che personalmente conosco e stimo – quali Roberto Pinotti, Giorgio Pattera, Maurizio Baiata, Adriano Forgione e molti altri che adesso… non mi perdoneranno la momentanea amnesia… – ma qua e là c’è anche un po’ di confusione e di desiderio, a tutti i costi, di ‘emergere’ di andare in TV…
 

8)Che idea si è fatto sull’atteggiamento dei Media nei riguardi dell’argomento UFO?
R: I media ( giornali e TV) sfruttano ad arte l’interesse dei lettori, degli spettatori per tutto ciò che ‘è strano’. Ma con un atteggiamento ondivago: oggi sono a favore di tale fenomenologia, domani sono ‘dall’altra parte’ e dopodomani si pongono in un a posizione equidistante ( forse la più saggia). Dipende al conduttore, dal momento, da… ciò che gli spettatori vorrebbero sentirsi dire. Insomma un po’ di confusione. Che non migliora di certo lo stato dell’arte (quella ufologica, non quella del gentile signore da voi in precedenza intervistato…)
 

9) Esiste un rapporto fra Ufologia e religioni?
R: Secondo me sì. Omne ignotum pro magnifico si legge in Vita di Agricola di Tacito. Tutto ciò che è sconosciuto appare sublime. E le religioni, tutte le religioni, abbondano di ‘cose sublimi’ meravigliose, sconosciute ai più ( magari conosciute solo da una ristrettissima cerchia di ‘iniziati…).
Non generalizzerei, ma molte cose, molti episodi dell’Antico Testamento e alcuni del Nuovo Testamento potrebbero essere ‘riletti’ in un’ottica diversa. Come ho cercato di fare nel mio ultimissimo libro (uscirà in primavera) intitolato non a caso ‘Miracoli?’, che verrà pubblicato da Hera Edizioni.
Vi ringrazio per avermi dato la possibilità di esprimere ancora una volta il mio desiderio di ‘diffondere un costruttivo dubbio’ anziché ‘rassicuranti certezze’. Che domani potrebbero non esserlo più… Buone ricerche a voi e a tutti i lettori!

       Dott. Roberto Volterri

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

 

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.