Intervista a Diego Cuoghi

Intervista al critico d’arte e “scettico” Diego Cuoghi

 

1) Da cosa nasce la sua passione legata all’arte e alla sua interpretazione ?

 
Naturalmente dagli studi di storia dell’arte 🙂
Già da bambino, avendo un nonno insegnante di educazione artistica, con la casa piena di libri d’arte non potevo non interessarmi a questi argomenti. Poi ho frequentato il Liceo Artistico e la facoltà di Architettura dove mi sono laureato con una tesi di argomento storico e non tecnico.
 
2) Come si pone, lei, nei confronti dell’ufologia legata a reperti storici(opere d’arte, manufatti, incisioni rupestri, monoliti, piramidi ecc…)?
 
Credo che prima di arrivare a ipotesi “estreme” come quelle ufologiche si debbano esaminare tutte le ipotesi più normali. Solo in mancanza di spiegazioni più semplici e naturali si potranno considerare quelle più “estreme”. Il problema di tante ipotesi ufologiche è che chi le espone non ha della storia dell’arte altro che (se va bene) leggere infarinature. Non prova nemmeno ad informarsi prima, a leggere la quantità di studi su quegli argomenti. Arriva subito agli extraterrestri perchè è più facile, non richiede nessuno sforzo.
O forse l’ipotesi ufologica è solo più suggestiva perchè misteriosa. Il mistero piace, fa audience, vende, molto di più degli studi seri e meticolosi.
 
3)Crede che la storia scritta sui libri sia totalmente credibile, senza falle ed inspiegabili impulsi evolutivi a livello tecnologico e astronomico?
 
Nessuna disciplina scientififica è mai “chiusa” e dogmatica. La scienza è tale proprio perchè si mette sempre in discussione. Gli studiosi di oggi si basano sui lavori del passato ma contemporaneamente non hanno nessun timore a metterli in discussione se è il caso. Altrimenti non ci sarebbe mai stato il minimo progresso.
L’astronomia tra l’altro è uno dei campi più vivaci proprio nelle discipline storiche e nello studio dei miti. Un libro fondamentale, da cui quel furbastro di Graham Hancock ha copiato a man bassa, è “Il mulino di Amleto” di De Santillana e Hachend. Questi studiosi hanno ipotizzato che una quantità di miti antichi siano derivati dall’osservazione dei movimenti degli astri. Le stelle e i pianeti “erano” gli dei, non semplicemente una rappresentazione degli dei. E moltissime storie che a noi oggi sembrano solo letteratura trovano una spiegazione nell’astronomia.
Lo consiglio sempre a chiunque si interessi di storia dei miti, anche se non è certo di facilissima lettura. Qui c’è una bella recensione:
http://guide.supereva.it/astronomia/interventi/2001/09/63338.shtml
 
Un altro libro fondamentale è “Il mito dell’eterno ritorno” di Mircea Eliade. In questo messaggio che inviai in it.discussioni.misteri ho ricopiato un capitolo proprio sui miti cosmogonici: http://snipurl.com/61q1
 
4) Lei crede che le descrizioni degli eventi biblici , e le relative rappresentazioni artistiche ad esse connesse siano frutto di fedeli riproduzioni di “eventi divini” oppure ci può essere la possibilità che queste opere siano semplicemente descrittive di un fenomeno inspiegabile (ad esempio un avvistamento)?
 
Nessuna delle due. Non credo che gli eventi biblici siano rappresentazioni di fatti storici, soprattutto per quanto riguarda gli avvenimenti più antichi. Questo perchè qualunque studioso biblico sa che molti di quei testi vennero scritti centinaia di anni dopo gli avvenimenti che sono narrati. La Bibbia è principalmente letteratura religiosa, e le visioni dei mistici sono uno dei “generi letterari” più diffusi, non solo nell’antichità. Basta pensare alle visioni di Santa Teresa, di San Giovanni della Croce… che non hanno niente da invidiare a quelle di Ezechiele (ospite fisso dei siti ufologici). Tra l’altro, per capire a quali simbologie si rifà Ezechiele basta pensare alle divinità babilonesi, ai troni di pietra affiancati dai cherubini (cherub) ovvero dagli animali alati:
 
http://www.acns.com/~mm9n/cherub/
 
http://www.infidels.org/library/modern/features/2000/barefoot1.html
 
http://209.157.71.50/bibleorigins*net/
 
http://www.recoveredscience.com/astronomy1.htm
 
Due libri interessantissimi sulla “vera” storia della Bibbia sono “Prima della Bibbia” di Massimo Baldacci, e “Le tracce di Mosè” di Finkelstein e Silbermann. Trattano proprio delle basi di quei racconti, di ciò che è storico e di ciò che invece non può essere altro che invenzione letteraria perchè smentito dalle scoperte archeologiche.
 
Il grosso problema di chi interpreta in senso ufologico le opere d’arte è la incomprensione del “simbolico”. Vedono tutto in modo concreto, reale. Un profeta parla di un carro di fuoco, allora è un’astronave; Ezechiele descrive i cherubini che emanano fiamme, allora sono i motori… e così via.
E questo lo puoi fare con tutte le religioni, con tutti i libri sacri, è facilissimo. Lo fanno da quarant’anni autori come Von Daniken o Kolosimo, che leggono in senso letterale gli antichi testi sacri e vi scoprono personaggi che vengono rapiti in cielo dagli dei, discese degli stessi sulla terra tra fuoco e fiamme… e li confrontano con i nostri razzi, coi nostri aerei. Ma non ha senso.
In qualunque religione si troveranno sempre gli dei nei cieli e i demoni sottoterra. E’ logico, nei cieli stanno il Sole, la Luna i Pianeti, quelli erano gli dei dell’antichità, le forze che determinavano la vita e la morte, la fame o il benessere, il raccolto abbondante o la carestia. Sottoterra stavano i morti, i vermi. Dal cielo arrivavano lampi che incendiavano i boschi, pioggie che irrigavano i campi o tempeste che li devastavano, per cui nei cieli era la dimora degli dei che aiutavano o punivano gli uomini. E a noi oggi, abituati ad aerei ed elicotteri, shuttle a razzi spaziali, sembra di trovare somiglianze tra le antiche divinità con le loro manifestazioni numinose e gli avvistamenti di UFO. Ma è assurdo.
 
Capisco che da molti secoli, più o meno dal ‘600 il “secolo dei lumi” (e in particolare nell’arte direi da Caravaggio in poi), si è persa la visione simbolica del mondo che caratterizzava tanta parte della sensibilità religiosa degli antichi, ma volere a tutti i costi vedere “oggetti” o “macchine” in concetti metafisici lo trovo più che forzato, arbitrario e senza fondamento.
Sarebbe come mettersi di fronte a un testo di un autore latino senza conoscere il latino, cercando poi di interpretarlo trovando similitudini tra quelle parole antiche e certe parole dell’italiano moderno.
5)Ed infine secondo lei esiste un quadro,un arazzo, un opera d’arte religiosa in cui appare qualche oggetto strano o fuori tempo non spiegabile con la razionale interpretazione di un esperto d’arte?
 
Quasi tutti i dipinti di Bosch sono pieni di particolari stranissimi e spesso incomprensibili. Ma secondo molti storici anche Bosch si rifaceva a precise tradizioni iconografiche e letterarie anche nella raffigurazione degli elementi che a noi sembrano più fuori dal comune (vedi “Il Medioevo fantastico” di Jurgis Baltrusaitis, Adelphi).
E stranamente proprio Bosch, i cui dipinti sono pieni di oggetti volanti e città futuribili non è minimamente preso in considerazione nelle gallerie web di Ufo-Art:
 
http://cgi.di.uoa.gr/~grad0146/English/works.html
http://www.cyberium.net/imagine/dedicated_to/bosh-1.jpg
http://www.astro.ucla.edu/~colbert/Temptation2.jpg
http://www.artdamage.com/bosch/antony.htm
 
In ogni modo non sto sostenendo che non ci siano “misteri” nell’arte, al contrario. Ce ne sono moltissimi. E la cosa più bella è che ci sono decine di studiosi impegnati a indagare questi misteri. E spesso riescono a risolverli.
Cosa rappresenta “La Tempesta” di Giorgione? Qual’è il significato esoterico delle “Nozze di Canaan” di Bosch?
Qual’è il significato della “Primavera” di Botticelli? E’ vero che rappresenterebbe in realtà “Le nozze di Mercurio e Filologia”?
Cosa illustra il Manoscritto Voynich e in che lingua è scritto (una lingua inventata forse)?
 
Anch’io, nel mio piccolo ho risolto un mistero artistico: cosa rappresentavano alcuni enigmatici affreschi di Nicolé dell’Abate ai quali nessuno fino ad ora era riuscito a dare una interpretazione sensata: http://xoomer.virgilio.it/dicuoghi/scandiano/Donne_Cavalieri.htm
E proprio oggi (per questo dicevo che è stata una giornata artisticamente intensa) sono intervenuto alla presentazione al pubblico del ritrovamento di altri affreschi, nascosti sotto cinque mani di vernice stese negli ultimi tre secoli. Erano proprio nella sala che avevo indicato come la più probabile localizzazione, in un mio studio di dodici anni fa. Credimi, è una bella soddisfazione risolvere certi “misteri” dell’arte, anche senza UFO 🙂
 
Diego Cuoghi
 
D I E G O  C U O G H I
http://www.diegocuoghi.it/scandiano

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.

Intervista a Roberto Volterri

Intervista a Roberto Volterri, studioso e scrittore di numerosi libri a carattere ufologico. Grande esperto di OOPART (Out Of Place ARTifacts) .

 

La ringrazio innanzitutto per la sua disponibilità.

1) Chi è Roberto Volterri? (un breve curriculum vitae ):

R. Sono nato a Roma… a metà dell’altro secolo. Laureato in Archeologia con una tesi sperimentale in Archeometria – ma con ‘ampie’ conoscenze nel campo dell’Elettronica, della Fisica e della Biologia – mi occupo da tempo di Archeometallurgia in ambito universitario mediante tecniche di indagine quali la Microscopia Elettronica a Scansione (SEM)e la Microanalisi EDS. Mi interesso dai primi anni’60 di fenomenologia ESP e degli aspetti meno consueti della realtà, successivamente studiati con semplici apparecchi elettronici da me stesso progettati, messi a punto e poi descritti in alcuni libri dedicati alla ricerca sull’ESP (Extra Sensory Perception), quali Psicotronica (SugarCo, 1976); Enigma Uomo (SugarCo, 1977); Alla ricerca del Pensiero (SugarCo, 1979); Psicotronica, in lingua spagnola, (Martinez Roça, 1981) e Dimensione tempo (Aquarius, 1991 e, aggiornato, SugarCo 2004). Mi sono poi dedicato a ricerche articolate più in ambito storico-archeologico, ma inquadrate da un punto di vista ‘di frontiera’; nel 2002 ho pubblicato Narrano antiche cronache… (HeraBooks). Poi L’Universo magico di Rennes-le-Château (SugarCo, 2004); Rennes-le-Château e il mistero dell’Abbazia di Carol  (SugarCo, 2005); I mille volti del Graal (SugarCo, 2005); Archeologia dell’Impossibile (Edizioni Hera, 2005); Baphomet. Sulle tracce del misterioso idolo dei Templari (SugarCo, 2006); Archeologia dell’Introvabile (SugarCo, 2006) e, di recente, anche Archeologia dell’Invisibile e Manuale di Psicotronica (Eremon Edizioni). Oltre a circa duecento articoli dedicati alle tematiche ‘misteriose’ pubblicate fin dagli anni Settanta su gli Arcani, Abstracta e,  dal 2000, su Hera (di cui sono anche il consulente scientifico), ho partecipato ad alcune trasmissioni radiofoniche (Totem, su RTL 102,5) e televisive sia su reti RAI (Voyager) sia su emittenti private (Stargate e Il Sogno dell’Angelo).
…anche i suoi interessi per l’ufologia:
 

R.  Rientrano in quelli che sono i miei interessi a 360°  verso tutto ciò che ancor oggi non trova ‘razionale’ spiegazione. Ovviamente nei limiti in cui si può usare il termine ‘razionale’.
 

2) Come nasce il suo interesse per l’ufologia e, in particolar modo, per le opere d’arte in cui sono presenti oggetti non identificati, anacronistici o anomali?
Da sempre mi sono appassionato anche alla science-fiction e alla seria possibilità che… non si sia soli in questo sterminato (infinito?) Universo. Pensare di ‘essere soli’  mi rattrista e soprattutto mi fa pensare… ad uno spreco di energie! A cosa servirebbero migliaia di soli, di pianeti, se solo questo piccolo pianeta, in una Galassia  non di primaria ‘importanza’, fosse abitato. Sarebbe come pensare che solo la mia abitazione in campagna contenga degli esseri viventi – io, mia moglie, mia figlia e… il gatto – e che tutte le altre case che, a perdita d’occhio, riempiono il panorama visibile dalla finestra del mio studio… siano vuote. E neppure mi convince il problema della ‘distanza’.
Provate a dire ad un aborigeno australiano che bastano poche ore di volo per attraversare l’Oceano e giungere, ad esempio, in America e vi prenderà per matti.
Più o meno come fa qualche nota astronoma nostrana quando le si parla di UFO, di ‘contatti’, ecc. D’altra parte il povero aborigeno è abituato a remare con gran foga sulla sua piroga per compiere un ‘lungo’ viaggio di qualche chilometro per spostarsi da un’isola all’altra…
Come noi con le nostre automobili, i nostri aerei, i nostri ‘Shuttle’…
 

3) Quali sono le opere d’arte a cui è più difficile dare una spiegazione convenzionale?
Da tempo ho stilato una mia ‘classifica’ personale: al primo posto metterei il dipinto conservato a Palazzo Vecchio (Firenze). Non c’è spiegazione ‘razionale’ che tenga riguardo alla forma dell’oggetto. Sì, so bene che l’iconografia che contraddistingue il dipinto è ben diffusa, ma con significative varianti. Qui l’oggetto sembra proprio avere forma ‘discoidale’ – sto nel mio studio all’università e lo sto osservando proprio ora nella personale, minima, pinacoteca ad usum… increduli –  e un cane non abbaia allo ‘Spirito Santo’, ad un’entità astratta. Abbaia a qualcosa di solido, di concreto…
In seconda posizione porrei il dipinto di Masolino da Panicale. Io sono di Roma e in vita mia ho visto nevicare, a Roma, solo quattro o cinque volte. D’inverno però.
Mai d’estate. Se dobbiamo prestare fede alle ‘antiche cronache’ ‘qualcosa’ dovrebbe essere successo sul Colle Esquilino a metà del IV secolo e quel ‘qualcosa’ ci riporta alla necessità di vedere il mondo non solo attraverso il buco della serratura o… sui libri di storia dell’arte.
In terza posizione il dipinto del Salimbeni che, come tutti gli altri, ho osservato da vicino. Ma l’idea dello ‘Sputnik’ ante litteram andrebbe un po’ ‘rivisitata’…
 

 

4) Tempo fa intervistai Diego Cuoghi, personaggio decisamente scettico su questo tipo di studi, che ha analizzato tutti i più importanti quadri (http://www.sprezzatura.it/Arte/Arte_UFO.htm)  in cui sono presenti anomalie criticando duramente la spiegazione “ufologica”. Cosa pensa della posizione “No grazie, solo arte” ?
R: Sarei tentato di rispondere come si dice facesse Pietro l’Aretino il quale “…disse male di tutti fuorché di Cristo, scusandosi col dir ‘Non lo conosco’ “.
Ma so bene cosa pensa il Cuoghi e so anche come rispose il povero Amatore Scesa : ‘Tiremm innanz!’. Proseguiamo!
Siamo in democrazia e ognuno la pensa come vuole. Io credo, però, sia necessario avere una  visione un po’ più ampia della realtà che ci circonda.
 

5) La sua pubblicazione “Narrano antiche cronache… ricordi dal …futuro” si propone come una guida per tutti gli appassionati di “arte di frontiera”, se mi passa il termine…
Qual è la giusta chiave di lettura per interpretare al meglio il messaggio celato nelle opere che ha analizzato? Come mai c’è una forte presenza di questi oggetti misteriosi nei dipinti a tema religioso?
R: I dipinti – ma non solo questi: anche altre opere dell’umano ingegno quali la scultura e le opere letterarie – sono una ‘tangibile’ rappresentazione del pensiero dell’artista, una testimonianza di ciò che l’artista ha visto, ha ascoltato, ha pensato, ha letto, ha vissuto.
Allora, perché rigettare a priori la possibilità che nelle esperienze dirette o indirette fatte dall’artista rientri anche qualche ‘incontro’ più o meno ravvicinato, qualche episodio non spiegabile soltanto in termini di iconologia di stretta osservanza?
E’ la solita tendenza a gettare l’acqua ‘sporca’ insieme al solito, ignaro ‘bambino’…
Il libro intende essere soltanto un ‘invito’ agli appassionati di questo aspetto della Conoscenza ad osservare con ‘occhio diverso’ alcune, solo alcune, opere d’arte e ad utilizzare qualche mezzo messoci a disposizione dalla tecnologia per evidenziare maggiormente particolari difficilmente percepibili ad occhio nudo. Quali, ad esempio, il secondo pastore, accovacciato, nel dipinto di Palazzo Vecchio.
 

6) Dalle sue pubblicazioni si evince la profonda convinzione che popoli antichi abbiano interagito con visitatori extraterrestri e che questi furono descritti come Dei nelle sacre scritture.
Quali sono gli studi scientifici più autorevoli a riguardo?
R: Non oserei definirli ‘studi scientifici’ ma innumerevoli, accurate osservazioni, indagini, deduzioni – anche ‘illazioni’ – fatte da ricercatori come Zecharia Sitchin o Von Daniken (con qualche ‘riserva’ ) oppure dal nostro Peter Kolosimo. Nel mare magnum di ‘indizi’ qualche ‘prova’ c’è…
Per chi la vuol veder, ovviamente.
 

7) Cosa pensa dell’ufologia italiana?
R: Che ci sono validissime persone, che personalmente conosco e stimo – quali Roberto Pinotti, Giorgio Pattera, Maurizio Baiata, Adriano Forgione e molti altri che adesso… non mi perdoneranno la momentanea amnesia… – ma qua e là c’è anche un po’ di confusione e di desiderio, a tutti i costi, di ‘emergere’ di andare in TV…
 

8)Che idea si è fatto sull’atteggiamento dei Media nei riguardi dell’argomento UFO?
R: I media ( giornali e TV) sfruttano ad arte l’interesse dei lettori, degli spettatori per tutto ciò che ‘è strano’. Ma con un atteggiamento ondivago: oggi sono a favore di tale fenomenologia, domani sono ‘dall’altra parte’ e dopodomani si pongono in un a posizione equidistante ( forse la più saggia). Dipende al conduttore, dal momento, da… ciò che gli spettatori vorrebbero sentirsi dire. Insomma un po’ di confusione. Che non migliora di certo lo stato dell’arte (quella ufologica, non quella del gentile signore da voi in precedenza intervistato…)
 

9) Esiste un rapporto fra Ufologia e religioni?
R: Secondo me sì. Omne ignotum pro magnifico si legge in Vita di Agricola di Tacito. Tutto ciò che è sconosciuto appare sublime. E le religioni, tutte le religioni, abbondano di ‘cose sublimi’ meravigliose, sconosciute ai più ( magari conosciute solo da una ristrettissima cerchia di ‘iniziati…).
Non generalizzerei, ma molte cose, molti episodi dell’Antico Testamento e alcuni del Nuovo Testamento potrebbero essere ‘riletti’ in un’ottica diversa. Come ho cercato di fare nel mio ultimissimo libro (uscirà in primavera) intitolato non a caso ‘Miracoli?’, che verrà pubblicato da Hera Edizioni.
Vi ringrazio per avermi dato la possibilità di esprimere ancora una volta il mio desiderio di ‘diffondere un costruttivo dubbio’ anziché ‘rassicuranti certezze’. Che domani potrebbero non esserlo più… Buone ricerche a voi e a tutti i lettori!

       Dott. Roberto Volterri

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

 

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.