La sequenza millenaria

Continua il nostro viaggio negli studi di Michele Proclamato – Questo articolo e’ stato diviso in tre parti (Ottobre – Novembre – Dicembre 2007)

“LA SEQUENZA MILLENARIA”

Una delle mie poche, ma assolute  certezze, in questa parte dei miei studi, è costituita dal fatto che fra Storia Umana  e Cerchi  nel Grano vi è un’unica soluzione di continuità, costituita, come avevo accennato, da un “solo” sapere,  da me definito “sonico”, la cui interpretazione  ed utilizzo rappresenta la base, ormai dimostrata, di una scienza umana chiaramente “impossibile” poiché presente sulla Terra da “sempre”. Questo articolo lo dedicherò, come altri,  a dimostrare come sono stato “costretto” a giungere a tale conclusione, quali sono stati i passaggi principali che mi hanno, in qualche modo, convinto e portato ad una tale asserzione. Sarò obbligato, come spesso farò in seguito, ad utilizzare immagini e foto che si riveleranno utilissime anche per chi, come voi, dovrà per la prima volta, prendere atto e contatto con il mondo Sonico – Vibrazionale dell’Ottava, un mondo che in passato ed ora nuovamente, spero, ritorni ad essere “la norma” .

La Dote sconosciuta

Tutto è cominciato pochi anni fa, esattamente nella mia città, l’Aquila, di fronte al Rosone centrale della basilica di Collemaggio, un gioiello misterico medioevale dalla storia tanto avvincente quanto controversa, tema sicuramente di un‘altro appuntamento telematico. Mai mi ero posto una domanda, piuttosto logica devo dire, riguardante la mia innaturale attrazione per quel particolare architettonico della Basilica,  alla luce del fatto che, come presto me ne avvidi, tutta quella costruzione rappresentava per me, e non solo, un polo di attrazione molto, molto particolare. Comunque, durante l’inizio di una delle mie visite, rimasi, come al solito, ad osservare a lungo, in completo silenzio, quel magnifico Mandala in pietra e, nonostante ciò fosse successo decine di volte, mi accorsi che in quell’occasione qualcosa di estremamente semplice e diverso stava prendendo il posto della mia silenziosa contemplazione: stavo contando. Sì ,in maniera molto naturale, quasi puerile, mi ritrovai come un bambino stupito, a contare con la punta del dito indicele braccia di quel Rosone e,  d’istinto, mi accorsi che quell’opera era semplicemente suddivisa in “cinque” parti ben distinte così suddivise:

una zona centrale costituita da quello che sembrava un fiore a “8 petali “, a cui seguiva una seconda caratterizzata da 12 braccia, tutte terminanti con “due“ strane conformazioni che, all’occorrenza, definii mezzi-busti, vista la loro somiglianza “televisiva” che, praticamente, costituiva una terza zona. Il Rosone proseguiva con  altre 24 braccia, la quarta zona, anch’esse terminanti con i soliti “mezzi-busti” a costituire la quinta area di suddivisione. Vedevo in quell’opera un ordine numerico meritevole di attenzione e quindi, con calma, riassunsi il tutto a livello numerico in questo modo:

36 braccia -12+24

72 mezzibusti -24+48

Il tutto proveniente da quel “cuore” floreale a Otto petali. Immediatamente mi accorsi che avevo gli estremi per un’operazione molto semplice, ma dai risvolti direi impensabili. Era possibile, infatti, utilizzare numericamente il Rosone in un’unica operazione principale, così facilmente riassumibile 36×72= 2592. Ora, per chi, come penso, non sia molto avvezzo a riconoscere numericamente un famoso fenomeno assiale terrestre, voglio dire subito che quell’operazione corrispondeva, anche se in modo simbolico, alla Precessione degli Equinozi. In pieno Oscurantismo medioevale il Costruttore di Collemaggio, CelestinoV, aveva concepito un’opera d’arte capace anche e soprattutto, di essere pura informazione, di una raffinatezza scientifica tra l’altro unica; quel luogo sacro aveva, proprio sulla sua facciata, da secoli, un’informazione “impossibile”.  Voi direte, con ragione, cosa  tutto ciò possa centrare con un fenomeno come i Cerchi nel Grano, spesso considerato extraterrestre e sicuramente recente, e io sarò costretto ad chiedervi come spesso mi succederà, un po’ della vostra pazienza, poiché come sono stato costretto ad imparare, nulla, sulla nostra Terra succede senza ragione, ma soprattutto nulla, senza “storia”. Come dicevo, ora sapevo che il Rosone centrale di Collemaggio “parlava”, lo faceva numericamente sì, ma da secoli si comportava così, era quindi importantissimo per me capire “PERCHE”. Inoltre, e ciò fu fondamentale per i miei studi, mi resi conto che in me esisteva una “dote“ sconosciuta , che mi permetteva di “vedere”: cosa, in quel momento, ancora non lo sapevo.

Il Mulino Precessionale

Chiaramente intrapresi una personale “corsa” nel raggiungere il maggior numero di informazioni riguardanti il fenomeno assiale terrestre e molto appresi pur non condividendo, attraverso un testo del 1969 di un accademico americano, il Santillana, il qualesapeva molto sulla Precessione, alla luce dei  suoi accurati e documentati studi, i quali lo portarono ad una conclusione piuttosto “disastrosa”. Egli infatti si era reso conto che i valori numerici precessionali come il 18, 36, 54, 72, 144, 432 ecc., erano strettamente collegati a tutti i miti e le religioni del Mondo proprio per, secondo lui, sfruttare un fenomeno millenario, come mezzo e non dimenticare determinati appuntamenti ciclici dal risultato piuttosto catastrofico come diluvi e terremoti. La Precessione era, in poche parole, un orologio dal ticchettio distruttivo, la qual cosa era per me superficiale ed inaccettabile. La scienza oggi ci dice che, a causa dell’attrazione congiunta Luni-Solare, l’asse terrestre si sposta disegnando nel cielo un’ipotetica ellisse, della durata di “quasi“ 25920 anni, il tutto suddiviso in 12 appuntamenti “mensili”, pari a circa 2160 anni, appuntamenti da sempre “definiti” a livello Zodiacale. Fra pochi decenni passeremo dai Pesci all’Acquario e nel preciso istante in cui ciò avverrà, all’Equinozio di Primavera, il sole sorgerà mantenendo in modo Eliaco  dietro di sé la nuova Costellazione per tutta la durata del “mese“ precessionale, definito comunemente Platonico. Anche in questo caso, anche se il fenomeno era descritto in modo formalmente corretto, ”sentivo” che qualcosa continuava a sfuggirmi, alla luce soprattutto del fatto che la Precessione fu, per tutte le civiltà del passato, qualcosa di estremamente importante, tanto da decidere, attraverso i suoi appuntamenti millenari, quali sarebbero stati i riferimenti simbolici a cui l’arte e la religione si sarebbero ispirate. Ma qualcosa mi sfuggiva, ne ero sicuro. Se solo avessi saputo o immaginato come proprio in quel preciso istante ero vicino ai Crop !

Solstizio aquilano

Le mie letture mi avevano portato ad appurare come l’uomo, a livello soprattutto fisiologico, fosse assolutamente “assiale”, egli infatti utilizzava in media 26000 atti respiratori nell’arco delle 24 ore, così come il cuore pompava in media 7200 litri di sangue sempre giornalmente, per non parlare del peso medio neonatale, intorno ai 2kg e 600 grammi, a cui si aggiungeva la sua durata media di vita di 72 anni,  o le 26 ossa dei suo piede ecc ecc. A ciò bisognava comunque aggiungere l’anomala disposizione Longitudinale dei siti sacri più importanti del Mondo, anch’essi disposti secondo multipli o frazioni precessionali, ma soprattutto mi resi conto che, su tutto, poteva “dominare” un fenomeno che, con molta semplicità, si ripeteva proprio attraverso il mio Rosone da centinaia d’anni sempre nella basilica di Collemaggio: il Solstizio d’estate. Fu osservando questo evento annuale che ottenni l’informazione primaria per poter capire la motivazione della  presenza della Precessione nel Rosone centrale di Collemaggio e non solo. Infatti, durante l’evento solstiziale, il rosone rifletteva la sua informazione precessionale sotto forma di un’ombra solare, di aspetto circolare, in un luogo ben preciso del pavimento Celestiniano, un luogo  destinato a diventare il fulcro del mio studio “sonico”, la” chiave” interpretativa di molti  miei perché.

Fra navata e transetto, uno spazio definito “Labirinto”, per la sua conformazione simbolica, era stato prescelto per ospitare il sunto solare del “mio” rosone.  In quel momento il tutto mi appariva,  molto superficialmente, costituito da “SEI” cerchi tutti intimamente uniti dove l’ombra circolare del Rosone centrale era destinato a crearne un” Settimo”. Ci volle qualche anno perché  mi rendessi conto che quel fenomeno  Solstiziale utilizzava gli stessi riferimenti simbolici e geometrici di molti Cerchi nel Grano apparsi un po’ ovunque nel Mondo; in pratica in quella basilica erano più di settecento anni che i Crop si ripetevano, ma questo lo vedremo in seguito. Era chiaro  che Labirinto e Rosone dovevano essere uniti dalla stessa informazione, ma come  e perché, era tutto ancora da stabilire. Ricorsi nuovamente all’intuito, in modo istintivo, ed una mattina d’inverno decisi finalmente di “misurare” quel punto così “solare” della basilica. Devo subito ammettere che tutto ciò non “doveva” avere nessun senso in quanto, sicuramente, l’unità di misura utilizzata per la costruzione di quel luogo sacro non poteva essere il “metro”, codificato con una certa precisione e per la prima volta solo nel 1790, ma, inaspettatamente, ottenni dei riferimenti metrici completamente “attesi”. Quei SEI cerchi avevano “senza dubbio” un diametro di 2 metri e 88centimetri, la loro somma pari a 17metri e 28 centimetri, rappresentava quindi un sistema metrico per indicare, a livello temporale, i 2\3 della Precessione, in altre parole il Tempo era stato trasformato in Spazio, per  costruire il Labirinto, il tutto Settecento anni prima di Einstein.

La ricerca mesopotamica

Avevo finalmente un riferimento numerico da seguire e  a quel punto dei miei studi si rivelò fondamentale. Intanto mi resi conto che la maggiore ricorrenza religiosa della mia città, la Perdonanza, si consumava invariabilmente da centinaia d’anni il 28/8, in più venni a sapere che il futuro Papa Celestino V, volle inaugurare la sua creatura 12 anni prima della sua ultimazione, alla presenza di 8 vescovi, proprio nel 1288, la qual cosa, viste le sue postume decisioni papali, mi lasciava piuttosto interdetto. Non riuscivo a rendermi conto che ormai avevo innescato la mia “Sincronicità” e nulla doveva o poteva stupirmi. Fu una foto  del leggendario dio Anu che mi mise sulle tracce del “mio” riferimento, nella terra del Tigri e dell’Eufrate, improvvisamente, senza nessun limite di  tempo o spazio, inseguivo un ”sapere”, in quel momento, per me, ancora  e solo misterioso.

Il dio Anu era, per i primi popoli mesopotamici, colui che portò all’uomo, sapere e conoscenze tali, da elevare la sua situazione quasi animalesca, al rango di essere civilizzato. Chiaramente anfibio, (vedremo poi perché) la sua immagine era tuttora presente in alcuni “cilindri” millenari conservati  nei musei più importanti del mondo. La cosa che mi aveva comunque colpito in lui,  a parte la sua composita immagine, erano i suoi “polsi”: egli, infatti, portava con disinvoltura  degli ”orologi” la cui conformazione era la stessa del Cuore del Rosone centrale di Collemaggio. Otto petali circondavano un riferimento sferico centrale, millenni prima che Celestino V costruisse la sua basilica includendo lo stesso “riferimento” nel suo rosone.

La cosa era sufficiente ad eleggere la Mesopotamia e la sua storia,  a terreno di studio. Non tardai molto, utilizzando Internet, a scoprire presso il British Museum a Londra, una stele Sumera, la cui traduzione cuneiforme conservava le mie “misure”aquilane. Il Beroso, ultimo storico babilonese, lo diceva, inascoltato, centinaia di anni prima di Cristo che  esistevano città e re prima del Diluvio, nella terra dei Due fiumi e la stele ora “londinese”, lo confermava attraverso una descrizione accurata, direi incredibilmente accurata, di quei re e di quelle città che comunque continuavano a stupire gli “esperti” di tutto il mondo, per un motivo ben preciso: i millenari periodi di Regno di quei sovrani antidiluviani. In pratica e molto sinteticamente, la  LISTA SUMERA DEI RE diceva che in 5 città regnarono 8 re attraverso archi di tempo ”poco umani”, ma che, senza dubbio, furono anche di ”28800” anni, il tutto si sommava in un computo temporale pari a 2412000 anni, il tutto prima del Diluvio. Lascio immaginare a chi, come me, leggerà la ”Lista” quante stranezze essa sembra custodire, il guaio è che quelle presunte stranezze, mi resi conto col tempo, rappresentano un sunto conoscitivo di primissima qualità, peccato che la stele, dall’esame al carbonio, risultasse di quasi 5000 anni fa, mentre la sua descrizione era presumibilmente antidiluviana.

Un Rosone Sumero

Considerai con molta attenzione l’informazione della Lista, in quanto i riferimenti temporali erano quantomeno simili ai diametri dei Sei cerchi del labirinto aquilano e mi resi conto, con innegabile stupore, che in quella descrizione antidiluviana vi era lo ”schema”

del ”Rosone centrale di Collemaggio”. Era sufficiente  sostituire  re e città e, numericamente, la cosa combaciava perfettamente. Se ricorderete, il Rosone partiva con un cuore floreale di 8 petali, come i re,  si suddivideva in 5 parti, come le città Sumere ed infine era caratterizzato da 24 + 12  braccia, da me sommate per l’operazione precessionale, braccia che riapparivano nella “somma” dei periodi regnanti della lista, sotto forma di “anni”. A tutto ciò bisognava però aggiungere il riferimento sempre regnante di alcuni re che ripeteva in modo,  a questo punto perentorio, il diametro dei cerchi di Collemaggio, insomma buona parte della struttura informativa e costruttiva della Basilica  aquilana, era stata codificata in un periodo “Antidiluviano”. Ero esterefatto.

Michele proclamato

NOVEMBRE – RUBRICA “L’ALTRA STORIA” a cura di MICHELE PROCLAMATO

“LA SEQUENZA MILLENARIA” SECONDA PARTE

Certo, il sapere come i riferimenti metrici del labirinto di Collemaggio fossero parte della “Lista”, fu una grande sorpresa, ma la cosa non aggiungeva nulla alla soluzione dei miei perché. In fondo se l’informazione del ”mio“ Rosone  era riflessa all’interno  del Labirinto, una spiegazione doveva esserci ed io ero intenzionato a trovarla; chiaramente  non immaginavo che avrei trovato un valido alleato nel sapere di:  Pitagora.

Da Pitagora alla Goccia d’Acqua Precessionale Sembrava infatti che Pitagora, rivolgendosi ai suoi adepti più promettenti, nella sua scuola Crotonese,  spesso facesse riferimento al “come“ un ipotetico essere divino, avesse concepito l’Universo.

Egli, infatti, spiegava che, attraverso pochi intervalli di “Quinta”, tutto intorno a noi era apparso. Chiramente, dovetti documentarmi per capire “almeno” come era composto un simile intervallo “musicale” e la cosa non fu affatto complicata, in quanto era sufficiente “prendere” una corda “vibrante“, dividerla in TRE parti, quindi prenderne in considerazione i suoi 2\3 ed il gioco era fatto. Ma qui il sapere pitagorico dava un cenno della sue altissime capacità, egli, infatti, in modo molto più preciso, specificava quanti erano gli intervalli utilizzati da questo Dio, a questo punto, palesemente sonico, egli infatti specificava che gli intervalli creativi erano esattamente 5. Cinque Quinte erano la base sonica creativa dell’Universo, per Pitagora, secoli prima della venuta di Cristo. La cosa non era male, visto che solo da alcuni decenni abbiamo iniziato solo a teorizzare, attraverso la fisica quantistica, la composizione vibrazionale della materia, comunque, a parte queste piccole divagazioni, seppi poi che proprio il mondo della Musica, sintetizzava la somma di quei 5 intervalli creativi, attraverso una semplicissima formula numerica  cosi rappresentabile: 5 Quinte sono quasi (vi è un minimo scarto, quasi non computabile) pari a TRE OTTAVE, simbolicamente descritte in questo modo: “888”.

Era quindi chiaro che il Labirinto non era solo, come avevo superficialmente inteso, costituito da “SEI” cerchi, ma soprattutto esso era, palesemente costituito da TRE OTTO, intimamente uniti e orfani del loro Settimo cerchio solstiziale. Il Labirinto, alla luce dei miei studi, cominciava ad assumere le caratteristiche  di un luogo capace di “spiegare” come il “suono” fosse, probabilmente, alla base della Creazione. Decisi immediatamente di continuare a seguire il filone “musicale” e, con molta curiosità, esaminai come le Ottave facessero parte del sapere costruttivo dei tasti di un pianoforte.

Mi resi quindi conto che, fra le Ottave presenti fra gli Acuti, il RE era capace di vibrare a 288 frequenze al secondo, esattamente come i diametri del Labirinto indicavano; quindi, per quanto incredibile, il fenomeno Precessionale rimaneva inaspettatamente collegato al suono alla creazione, perché? Fu una scienza semiufficiale come la Cimatica, a darmi le prime risposte, ad unire i primi tasselli che mi avrebbero portato nel mondo dei Crop a cospetto della Scienza sonica degli Dei. La scienza in questione, molto sinteticamente, fin dalla fine dell’Ottocento, per arrivare al 1969, a cui risalgono gli ultimi esperimenti ufficiali, nacque avendo come unico fine quello di studiare come, alcuni tipi di materia, fossero in grado di “disporsi“ una volta sottoposti a determinati influssi sonori.  Per chi non lo sapesse, i primi esperimenti in questo campo, li fece Leonardo da Vinci, alcuni secoli prima del Chandly e tanto più del Jenny. Tornando a noi, la mia attenzione si appuntò su una foto riguardante la “disposizione“ assunta da una goccia d’acqua sottoposta all’influsso vibrazionale di una nota ben precisa: il “DO”.

Osservai con attenzione quell’immagine fino a quando, esattamente come avevo fatto per il Rosone centrale di Collemaggio, iniziai a contare. Di fronte a me apparivano 12 braccia, le quali a loro volta, risultavano suddivise da dei “nodi” sonici in TRE parti, esattamente come TRE, erano gli spazi che dividevano la braccia nella loro disposizione. Numericamente, quella goccia d’acqua era costituita da 72 parti, esattamente come 72 sono gli anni che l’asse terrestre utilizza per spostarsi di 1 solo Grado, nella sua corsa precessionale di 360°.  Era possibile, utilizzando le parti delle  Braccia e le Zone da esse custodite,  eseguire la stessa operazione matematica alla base del Rosone aquilano, come della Precessione; una goccia d’acqua si comportava come l’asse terrestre ed il motivo era uno solo per ambedue: il “SUONO”.  La Terra, con la sua immensa massa d’acqua, esattamente come la Goccia, era ed è estremamente sensibile al suono, o meglio, a 12 suoni che dettano il movimento assiale, direzionandolo come l’ago di una Bussola verso i suoi millenari appuntamenti zodiacali. L’informazione precessionale del Rosone si rifletteva nel Labirinto, poiché nel Medioevo e probabilmente molto prima, come la Lista Sumera faceva supporre, qualcuno sapeva che il “Suono“ dettava appuntamenti planetari come la Precessione, a cui, molto probabilmente, bisognava aggiungerne altri, per ricaduta, di tipo stellare, se non galattico. La “MUSICA” delle sfere non era una “leggenda”, ma una “realtà“. A questo punto era altrettanto chiaro il fatto che, i Rosoni, erano la magnifica applicazione di una scienza architettonica di tipo sonico, la cui provenienza era quanto mai discutibile. Rimaneva comunque “curioso“ il fatto che la “sequenza” utilizzata per redigere la Lista Sumera,  come per costruire il Rosone aquilano, questa volta si ripeteva nel macrocosmo attraverso un pianeta, il nostro, che attraverso 12 appuntamenti millenari continuava a sciorinare orbite appena superiori ai 360 giorni, strutturati in 12 mensilità, a loro volta costituite da una capacità rotazionale riassunta dalle nostre  24 ore, a ciò bisognava aggiungere la totale mancanza di risposte plausibili su chi avesse deciso di  suddividere numericamente in questo modo il tempo ed i movimenti terrestri. Poche risposte a fronte di tante domande, un vero fuoriclasse.

La grande caccia

Chiaramente la somma di ipotesi, deduzioni ed interrogativi, non fecero altro che rinfocolare in me il bisogno di  trovare altri validi esempi   da accomunare a quelli già acquisiti, per capire di cosa effettivamente mi stessi occupando. Certo mi rendevo conto che, in qualche modo,  il Suono sembrava aver costituito, nel lontano passato, un modo piuttosto “impossibile” per descrivere, costruire e dividere il tempo, come lo spazio, ma che la cosa fosse inaspettatamente rispettata anche dal  nostro pianeta, mi sembrava francamente troppo. Iniziai una vera caccia a  tutto ciò che potesse dirmi di “più”, per poter, in qualche modo, circoscrivere il fenomeno in un ambito perlomeno “umano”, anche se nel mio cuore sapevo dove  sarei andato a parare. Mi imbattei, quindi, attraverso le mie tumultuose letture, con alcuni esempi costruttivi che, dall’alto della loro “immensità”, potevano  in qualche modo  regalarmi altri indizi. Fu quindi la volta di Balbeck, con la Piattaforma degli DEI, a darmi nuove tracce di  ciò che stavo inconsciamente cercando. Qui, nella valle della Bekaa, fra il Libano e l’Antilibano, tutti gli imperi più importanti e possenti che si  succedettero  nello scacchiere storico umano, fecero a gara nel costruire i loro templi più importanti, anche se le capitali dei rispettivi imperi distavano migliaia di chilometri da questo posto leggendario. Così fecero i romani, che a Balbeck edificarono, in onore dei loro Dei più importanti, dei templi a dir poco faraonici. Furono loro a soprannominare TRE massi ciclopici posti a base della piattaforma in questione:

Trilithon,  ma ancora più importante, se vogliamo, fu la campagna di scavi qui, per la prima volta, portata avanti da ricercatori tedeschi ai primi del Novecento, i quali con  teutonica precisione diedero a quei massi magnificamente squadrati e storicamente immortalati dai romani, le loro attuali misure: 20 metri di lunghezza x 4 metri di altezza x 3,6 metri di profondità. Vista la mia attrazione irresistibile per i numeri, soprattutto per quelli degli Dei, utilizzai le germaniche misure ed il risultato fu quello che segue: 20x4x3,6 = 288.  Essendo tre i massi in questione, erano stati utilizzati qualcosa come 864 metri cubi di roccia solo per i i Trilithon, cosa che, chiaramente, li accomunava a tre diametri sonici di Collemaggio. A tutto’oggi non sappiamo chi abbia avuto la capacità di erigere la piattaforma degli DEI, attraverso massi molto simili come peso ed ingombro ai Trilithon, a 1200 metri di altezza, vero è  che qualcuno, come il Sitchin, da tempo dichiara che dei signori chiamati Anunnaki, di dubbia provenienza, in un periodo molto precisato della poco conosciuta storia umana, elessero quel luogo a Spazioporto per i loro velivoli, cosa a cui io non credo. Si perché ho la maledetta abitudine di vedere per credere e, come al  solito, venni in qualche modo  accontentato attraverso una magnifica immagine, ottenuta da un cilindro babilonese presente come repertorio al Museo di Berlino, di uno di quegli esseri, alati, come spesso erano rappresentati gli Anunnaki, che, guarda caso, esattamente come il Dio Anu, poneva grande attenzione nel  far vedere i suoi Orologi, la cui “disposizione” era chiaramente la stessa del dio mesopotamico. Il Rosone parlava di suono, come la Lista, il Labirinto,  la Precessione e Balbeck , mentre questi esseri “leggendari” portavano ai loro polsi il cuore del messaggio sonico, da me probabilmente rintracciato, costituita da OTTO PETALI e allora, visto che di Ottave si stava parlando e di note, come il RE, capace di vibrare alla Prima ottava fra gli acuti, a 288 vibrazioni al secondo, non poteva, forse darsi che, in qualche modo, mi stessi interessando di una scienza forse  non proprio terrestre, ma sicuramente sonica? Fu Giza …….

Michele Proclamato

 TERZA PARTE

La Chiave Sonica

Se da una parte, con impazienza, volevo ottenere delle “informazioni” dal Labirinto, dall’altra mi rendevo conto di non sapere come farlo. La cosa mi trattenne per qualche giorno fino a quando, in modo impulsivo, decisi di utilizzare un ”mezzo” per fugare i miei dubbi, in questo caso, del tutto irrazionale. Decisi, infatti, di ricorrere al ”Metro“ e di applicarlo al Labirinto per ottenere riferimenti utili a capire quale fosse il rapporto esistente con il Rosone centrale e l’Appuntamento Solare Solstiziale. Dico subito che la storia del Metro, come unità di misura, unanimamente condivisa, iniziò “solo“ nel 1790, ebbe ulteriori sviluppi nel 1872, per concludersi  nel 1960, era, quindi, senza dubbio la mia, una decisione se vogliamo insolita, spinta più dalla rabbia  del non sapere che dall’effettiva logica di chi segue un ragionamento scientifico, infatti, sicuramente, per la costruzione della basilica, del 1300, non era stato usato il metro come unità di misura. Indifferente a tutto ciò, mi recai impaziente a Collemaggio e, grazie alla cooperazione del locale direttore delle Belle Arti, ebbi a disposizione tutta l’area, finalmente sgombra di quelle sue opprimenti “panche” e: ”Misurai il Labirinto”. Il Luogo del Solstizio risultava essere composto da “6” Cerchi maggiori, tutti a loro volta suddivisi da “5” cerchi concentrici, proporzionalmente minori, bicolori, ma la cosa che per prima mi saltò all’occhio, fu il “Diametro” di quelle sei sfere, invariabilmente di 2 metri e 88 centimetri, mentre, costantemente, le misure intermedie, poste fra un cerchio e l’altro, erano di 1 metro e 44 centimetri. Ritornai immediatamente a casa poiché  i dati raccolti, stranamente, sembravano suggerire che  all’interno del Labirinto il Metro “funzionasse”, ma sicuramente la mia doveva essere una semplice suggestione. Con calma, riesaminai il tutto e notai come le misure prese, fossero  perfettamente compatibili ai riferimenti numerici ottenuti dal Prof. Santillana nel suo studio culminato nel Mulino d’Amleto, inoltre, in questo caso, le mie “misure” risultavano essere multipli  del famoso “72” di cosmica memoria. Mi sembrava di impazzire: com’era possibile? Non solo, attraverso una semplice  somma, i “6” diametri totalizzavano  17 metri e 28 centimetri, i quali, a livello simbolico, ma sicuramente temporale, potevano identificarsi con i 2\3 della Precessione degli Equinozi, pari appunto a 17280 anni. Probabilmente la mia non era una semplice “impressione”, il Metro, all’interno del Labirinto, aveva funzionato e lo aveva fatto attraverso multipli del 72, ora in qualche modo, potevo stabilire un qualche rapporto fra l’evento Solstiziale dettato dal Rosone Centrale e quei 6 Cerchi medioevali, soprattutto ed incredibilmente, qualcuno, 700 anni fa, nell’edificare quella basilica era stato in grado di trasformare il tempo precessionale  in spazio  costruttivo, attraverso la simbologia sferica del Labirinto, centinaia di anni prima di un signore chiamato Einstein: com’era possibile? Inutile dire come la mia testarda voglia di sapere fosse allora in grado di ottenere  solo una lunga serie di perché, sempre piuttosto umilianti. Comunque,  continuavo a domandarmi quale potesse essere il vero significato del Solstizio d’Estate,  visto che il tutto si consumava attraverso la “proiezione“ di un Settimo  Cerchio posto al centro dei “6” che avevo misurati. Senza saperlo allora,  stavo, a tappe forzate, avvicinandomi sempre più al mondo dei Cerchi nel Grano, ma in quel momento, l’unica idea forse utile ad avere altre risposte per ricomporre una specie di specchio di simbolismi, che credevo medioevali, era quella di avere il maggior numero di informazioni riguardanti proprio il vero costruttore della basilica: Celestino V.

Una grande sapere un piccolo Eremita

Purtroppo quel poco che si ricorda di un Papa che per soli tre mesi amministrò il Soglio di Pietro all’inizio del 1300, è collegato ad un  presunto “rifiuto” del suo “divino” incarico a favore del tristemente famoso successore Bonifacio VIII, rifiuto avvenuto più per viltà, come sentenziò Dante, che per altri motivi. Ma, mano a mano che i meccanismi solari del mio Rosone mi trascinavano nel mio studio, mi resi conto di come,  l’eremita Pietro da Morrone, prima di diventare Papa Celestino V, nascondesse in qualche modo, un sapere non proprio ufficiale, di primo piano, un sapere che aveva condensato nella sua opera regina: la basilica di Collemaggio. Qui, fermamente, volle diventare Papa a dispetto della tradizione romana, tutta imperniata su San Pietro. Oltre a questa sua presa di posizione “logistica”, leggendo di lui, venni a sapere che  volle “inaugurare“ la basilica, anni prima che fosse terminata, alla presenza di OTTO Vescovi, “stranamente” si era nel 1288 e la cosa, in qualche modo, mi incuriosì vista la strana presenza, in quell’anno, di quello che sarebbe stato il diametro dei Cerchi. Ma le “stranezze”, se vogliamo, continuavano se si considera che, sempre Celestino, appena diventato Papa, volle istituire la Prima Porta santa del Mondo, proprio all’Aquila,  subito dopo aver nominato OTTO nuovi vescovi. La ”sua“ Porta, posta sulla sinistra delle mura di Collemaggio fu, ed è, il luogo attraverso cui passare per vedere i propri peccati perdonati nell’ambito di una ricorrenza religiosa che “lui” istituì, chiamandola Perdonanza. Però, la cosa, per me,  piuttosto inquietante, in questa sua “decisione”, fu il constatare come, ancora oggi, la  “sua“ ricorrenza si consumi il 28/8 di ogni anno, in perfetta sintonia con le “mie“ misure. Al termine delle mie ricerche sospettavo sempre più che, forse, non fu la presunta viltà di quel “semplice” Eremita,  capace di costruire un tempio dedicato alla geometria sacra come Collemaggio, a spingerlo ad abdicare dal suo incarico papale, ma la terrorizzata constatazione, da parte del potere ecclesiastico, di trovarsi di fronte ad un personaggio in grado di gestire un sapere piuttosto “particolare“, che voleva far passare i peccatori in una ”Direzione” ben precisa della basilica, senza chiedere in cambio “nulla” per la loro ipotetica mondatura dai peccati. Forse, mai come in quel momento storico, proprio all’interno della Chiesa, si stava consumando una battaglia fra chi voleva utilizzare la Fede e Dio, solo per scopi Temporali e chi, attraverso la Fede e Dio, volesse consegnare all’uomo un “Nuovo” messaggio, scevro da ogni interesse materiale, capace di cambiare il destino spirituale  e civile dell’uomo. Di fronte alla Porta Santa mi ponevo tale domanda, questa volta con una certa risposta: Celestino perse la sua battaglia nei confronti della Chiesa ed immediatamente, ma il suo messaggio, a distanza di secoli, era ancora capace di stimolare gli uomini. Sentivo crescere in me ancora di più la voglia di capire cosa, quel “piccolo” Eremita, avesse  celato in quel luogo sacro.

Michele Proclamato

JFK e UFO: il filo rosso

E’ il 22 Novembre del 1963 e l’allora presidente degli Stati Uniti JF Kennedy avrebbe dovuto tenere un discorso al Trade Mart di Dallas. Quel giorno Kennedy fu ucciso mentre sfilava fra la folla con la sua auto e con a fianco la moglie Jacqueline.

J.F.Kennedy e gli UFO: il filo rosso 

E’ il 22 Novembre del 1963 e l’allora presidente degli Stati Uniti JF Kennedy avrebbe dovuto tenere un discorso al Trade Mart di Dallas. Quel giorno Kennedy fu ucciso mentre sfilava fra la folla con la sua auto e con a fianco la moglie Jacqueline.

Fu solo l’atto di un folle o esistono altre terribili verità dietro quell’inatteso omicidio?

L’anno prima ,e precisamente l’1 Agosto del 1962, veniva trovata uccisa ,nella sua villa a Los Angeles, l’attrice Marylin Monroe che proprio con JF Kennedy (ed in seguito anche con Robert ,il fratello del presidente) cominciò una “scomoda” relazione sentimentale. La frequentazione cominciò nel 1954 e si svolgeva con incontri clandestini al Carlyle Hotel di New York. Le difficoltà di tale relazione erano ,ovviamente, legate alla politica e all’immagine del presidente.

Nel corso della sua relazione con l’attrice, Kennedy le rivelò inopportunamente moltissime informazioni top secret riguardanti il panorama politico mondiale e, soprattutto, la questione UFO.

Le rivelazioni di Dorothy Kilgallen e la morte di Marilyn Monroe

Nel 1994 un investigatore privato di Los Angeles, Milo Spiriglio ottenne una copia di ciò che appare un documento della CIA che sarebbe stato redatto il 3 Agosto del 1962 ,ovvero a due giorni dalla morte dell’attrice. In tale documento si parlava di una intercettazione telefonica tra la giornalista Dorothy Kilgallen e un suo amico intimo di Hollywood . In tale conversazione si parlò della imminente rottura fra la Monroe e i Kennedy e del fatto che l’attrice stava minacciando di raccontare tutti i segreti che il presidente le aveva confidato : in primis la questione UFO ed i viaggi del Presidente in una base segreta americana per visionare “oggetti venuti dallo spazio”.

La Kilgallen non fu troppo sorpresa di fronte a tali rivelazioni e rispose di conoscere il motivo di una visita di questo tipo da parte del presidente, e cioè in una base segreta che nascondeva i resti dello schianto di un veivolo extraterrestre nel New Mexico nel 47’.

Già nel 1955 la Kilgallen aveva pubblicato un articolo che fece scalpore “Flying Saucer” (Dischi Volanti) in cui divulgava un operazione dei servizi segreti Britannici che riguardava  il recupero di un disco volante e del suo equipaggio. La fonte, disse, era un ufficiale britannico che aveva preferito rimanere in incognito. Inoltre asseriva che il governo britannico occultava un rapporto ufficiale sulla verifica degli avvistamenti di UFO “fino ai giorni nostri”, forse per evitare uno stato di panico nella popolazione.

L’1 Agosto del 1962 Marylin Monroe fu trovata in stato di semicoma ,nella sua villa a Los Angeles, per aver assunto una massiccia dose di barbiturici (senza ingerire un goccio d’acqua) .Ufficialmente l’attrice morì alla mezzanotte, ma l’arrivo dell’ambulanza ci fu solo 3 ore e mezza dopo, cioè alle 3.30 del 2 Agosto. I paramedici le somministrarono l’ossigeno e sembrava che si stesse riprendendo da quel terribile semicoma in cui era caduta, ma quando si apprestarono a trasportarla in barella all’ospedale si presentò il prof. Greeson, psichiatra della donna, che fra lo stupore dei paramedici somministrò all’attrice una iniezione intracardiaca con tale violenza da spezzarle perfino una costola.

Nel certificato di morte firmato dal dott.Thomas Noguchi si attesterà che la morte fu causata dall’effetto letale dei barbiturici. Nelle camere della Monroe fu trovato un diario ,dove l’attrice appuntava tutto, e che conteneva ,con molta probabilità, numerosi segreti : anche quelli relativi alle rivelazioni del presidente sugli UFO. Il diario fu preso in custodia dal dott.Noguchi e riposto in una cassaforte, ma il giorno dopo era misteriosamente sparito.

Kennedy e gli UFO…

Che Kennedy fosse al corrente della questione UFO è comprovato da numerosi documenti non più TOP SECRET e da alcune interessanti testimonianze.

Una di queste è quella di Bill Holden e risale alla primavera del 1963. Allora, Holden, era capo-carico dell’Air Force One e viaggiava con Kennedy; discorrendo con lui in merito ad una conferenza sugli Ufo tenutasi a Bonn (Germania) gli chiese :<Presidente, cosa ne pensa ,lei, degli UFO?> , il Presidente facendosi scuro in volto rispose :<Io vorrei parlare al pubblico della questione UFO, ma ho le mani legate.>

E’ ovvio che tale affermazione implicava un’approfondita conoscenza dell’argomento.

In un rapporto firmato Allen W.Dulles (allora direttore della CIA) e datato 5 Novembre 1961 si parla esplicitamente delle intercettazioni di Ufo da parte dell’aviazione statunitense, del famoso Project Blue Book e di come il Majestic-12 intraprendesse alcune attività di sviluppo tecnologico per lo sfruttamento dell’Energia atomica sin dal 1954.

Proprio in quel periodo sembrava ci fosse un vero e proprio braccio di ferro tra Kennedy e la CIA,  che iniziò proprio con la destituzione di Dulles da direttore della CIA. Era noto, infatti,che il presidente non era sulla stessa linea d’intenti dei dirigenti dei servizi segreti tant’è che un giorno dichiarò:<<…Lo stesso ufficio del Presidente viene usato per sovvertire i diritti dei cittadini, ed è mio diritto renderlo noto…>>.

Da un memorandum scritto da Kennedy il 12 Novembre del 1963, dieci giorni prima del suo assassinio, indirizzato al direttore della CIA (allora James Angleton), avente per oggetto il “Riesame delle classificazioni di tutti i files del reparto spionaggio UFO riguardante la sicurezza nazionale”, si evince la volontà di Kennedy di divulgare ad una più ampia cerchia di funzionari del governo, e quindi in seguito al popolo, la verità sugli oggetti volanti non identificati. Inoltre, il riesame dei dati (cita il documento), avrebbe coinvolto anche la NASA.

In un altro documento datato sempre 12 Novembre 1963 ed indirizzato a James Webb (allora amministratore della Nasa), il presidente spiegava come gli Stati Uniti si dovessero impegnare a portare avanti un programma di esplorazione spaziale congiuntamente con le autorità sovietiche.

Nonostante non ci fossero riferimenti espliciti ad oggetti volanti o alieni, poteva sembrare quantomeno strana una collaborazione di questo tipo fra le due superpotenze mondiali.

Invece sappiamo con certezza da una intercettazione di una “Linea calda” dell’11/12/63, appena venti giorni dopo la morte di Kennedy, tra il nuovo presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson e il premier russo Nikita Kruscev, che tra gli Stati Uniti e la Russia si era già stabilito un certo contatto per poter eventualmente affrontare insieme il problema UFO: Johnson diceva:<> e più avanti, il premier russo diceva:<Anche noi pensiamo che gli UFO siano un argomento di massima importanza per la sicurezza della nostra collettività…> (Intercettazione telefonica TOP SECRET UMBRA)

Le rivelazioni di Cooper

A riprova di quanto detto, John Lear, pilota aeronautico ed ex agente CIA, noto in ambiente ufologico per le sue rivelazioni sul Majestic-12 (MJ-12), fu contattato da un ufficiale della Marina USA, Milton William Cooper, che raccontò di aver visionato personalmente documenti militari sugli UFO. Nel 1988 Cooper fu allontanato dall’ambiente militare per aver divulgato informazioni coperte da segreto militare. Ma nei mesi a venire, divulgò tutte le altre informazioni che aveva appreso da documenti TOP SECRET.

Ma le rivelazioni di Cooper andavano oltre: disse che l’MJ-12 era stato il vero responsabile della morte di Kennedy e la motivazione fu la sua volontà di rendere pubbliche le informazioni riguardanti la presenza aliena sulla Terra. Più precisamente ,disse che ad uccidere Kennedy non fu solo l’uomo che sparò (Lee Harvey Oswald) ma anche un agente segreto che guidava la propria automobile e questo, secondo Cooper, sarebbe palese da un filmato girato dalla parte del pubblico il giorno dell’omicidio.

A due anni dall’assassinio Kennedy, la Killgallen intervistò nella sua cella Jack Ruby, l’uomo che eliminò Lee Harvey Oswald, il “presunto” omicida di Kennedy. Dopo l’intervista, la Kilgallen si mise in contatto con il suo fidanzato Johnny Ray per dirgli che aveva fra le mani uno scoop incredibile, ma che non poteva parlarne al telefono: venne trovata morta nel suo appartamento di Los Angeles la mattina dopo, il 5 Novembre del 1965, uccisa da una miscela letale di alcool e barbiturici.

Jack Ruby morì di cancro,in prigione , ancor prima che iniziasse il  processo.

Numerosi ricercatori ed ufologi, oggi, pensano che l’omicidio Kennedy sia strettamente legato alle informazioni che avrebbe dovuto divulgare al popolo sugli accordi e sui piani stipulati da un governo ombra (MJ-12) con una delegazione di alieni “Grigi” che nel 1954 atterrò nella base aerea di Edwards alla presenza dell’allora presidente Eisenhower. A conferma di questa tesi vi sono ulteriori dichiarazioni di Cooper che, parlando dell’incontro con la delegazione aliena, descrive un cosiddetto “Patto scellerato” fra alieni e governo ombra in cui si stabiliva che “gli alieni non avrebbero interferito con i nostri affari e noi non avremmo interferito con i loro, mantenendo segreta la loro azione e presenza sulla Terra”. In cambio, i Grigi, avrebbero fornito nuove tecnologie per lo sviluppo scientifico. D’altra parte, gli alieni, avrebbero potuto prelevare periodicamente umani per alcune ricerche sul DNA, in quanto la loro razza si trovava in uno stato di decadenza.

Una citazione del presidente Roosvelt (1933-1945) dice:”Se devo scegliere fra ciò che è giusto e ciò che andava fatto, scelgo ciò che andava fatto…” e forse accadde proprio questo fra governo americano e alieni.

FONTE – Articolo tratto dalla rivista AREA-51 n.7

L’articolo è stato scritto da Gianluca Santaniello (Associazione Culturale Mistery Hunters) – www.misteryhunters.it  (per utilizzare tale articolo dev’essere citata la fonte con un link).

Connessione UFO-Fatima?

Appena di ritorno dalla ridente cittadina di Fatima (Portogallo) scrivo questo articolo premettendo di essere un credente cristiano, ma essendo anche un credente ricercatore ritengo doveroso schierarmi dalla parte della scienza se le mie convinzioni scientifiche me lo impongono.

 

 

Appena di ritorno dalla ridente cittadina di Fatima (Portogallo) scrivo questo articolo premettendo di essere un credente cristiano, ma essendo anche un credente ricercatore ritengo doveroso schierarmi dalla parte della scienza se le mie convinzioni scientifiche me lo impongono.

 

La storia delle sei apparizioni * della Madonna a tre umili pastorelli portoghesi (Lucia Jesus Dos Santos e i cugini Jacinta e Francisco), in località Cova da Iria, presso Fatima, il 13 Maggio 1917 comincia un anno prima circa da quella data conosciuta come  “il primo incontro”  e non è Fatima ma il piccolo paese di Aljustrel (a circa 2 chilometri da Fatima) il teatro di questo straordinario evento.

 

*[avvenute una volta al mese – ogni 13 del mese per sei mesi consecutivi a partire da Maggio – con la sola eccezione del 19 Agosto, in quanto il sindaco di Aljustrel aveva tenuto i bambini chiusi in casa proprio il 13 del mese per verificare se l’apparizione sarebbe avvenuta comunque : ma così non fu perché l’apparizione avvenne il giorno 19.* NOTA

 

Dunque, la prima visione dell’ “Angelo” avvenne nella primavera del 1916 in una grotta del colle del Cabeco, vicino ad Aljustrel, in un campo adiacente alla casa di Jacinta e Francisco (la casa di Lucia è comunque molto vicina);

la seconda avvenne nell’estate del 1916, sul pozzo di casa dei genitori di Lucia, presso cui i bambini stavano giocando;

la terza nell’autunno del 1916, di nuovo nella grotta del Cabeco.

 

Il 13 Maggio 1917, nel luogo in cui ora sorge il Santuario di Fatima, un raggio di luce (Lucia lo descrisse come un fulmine) cadde vicino ai pastorelli che erano intenti a pascolare; impauriti, si “rifugiarono” sopra un albero. Quindi un secondo raggio accompagnò l’apparizione di un globo luminoso che si librò davanti a loro e che anticipò di alcuni attimi l’apparizione di una figura femminile “tutta vestita di bianco” che diffondeva una luce chiara e intensa, la quale cominciò a trasmettere ai tre bambini messaggi d’amore e di fratellanza.

 

SIMILITUDINI

Questa dinamica ricorda in maniera abbastanza sorprendente aspetti che si possono riscontrare nei racconti di alcune “abductions”: l’apparizione di un globo luminoso (oggi oggetto di studio scientifico) e il raggio di luce che accompagna la discesa della figura femminile (identificata dai pastorelli nella Madonna), sono fenomeni similari ai racconti riguardanti esseri discesi da dischi volanti per il tramite di un raggio di luce, o riguardanti il prelevamento di addotti dalle proprie camere e le visioni di globi di luce poco prima dell’abduction stessa.

Da quel giorno, tutti i 13 dei mesi successivi (ad eccezione del 19 Agosto) i pastorelli incontrarono la Madonna.

Durante la quinta apparizione e cioè il 13 Settembre 1917, Lucia chiese alla Madonna di dare un segnale esplicito della sua esistenza e presenza in modo che tutti i fedeli potessero crederle; ed infatti il 13 Ottobre 1917 a mezzogiorno circa, davanti a 60.000 fedeli presenti sul campo, accadde l’incredibile.

Nel cielo piovoso e completamente plumbeo, apparve ad un tratto un disco argenteo luminoso, ben definito nella sua forma ma non nei suoi contorni; era lucido ed emetteva una luce intensa ma non fortissima, tant’è che i devoti increduli lo fissarono per molti secondi senza troppa difficoltà. Tutti gridarono :<>.

Il Disco luminoso cominciò a “ballare” come una gigantesca ruota di fuoco e ad avvicinarsi pericolosamente alla folla che presa dal panico cominciò a pregare e a implorare Dio e, quasi ascoltando quelle preghiere, tornò in cielo e cambiò colore più volte.

Roteava su sé stessa e compiva rapidi scatti in tutte le direzioni emettendo getti di luce, mentre la folla era in preda al panico. L’oggetto emetteva un calore elevatissimo, tanto che asciugò gli indumenti dei presenti, fracidi per la forte pioggia; dopo poco tempo sparì in cielo.

Anche qui possiamo ipotizzare che l’oggetto che con tanto stupore la gente descrisse come un Sole, in realtà sembrava avere più le sembianze di un disco volante; i fedeli si trovarono i vestiti totalmente asciutti, quindi l’oggetto emanava un certo calore, ma non il calore del Sole che certamente li avrebbe inceneriti all’istante (Si pensi che la sola temperatura esterna del sole è valutata a 6000 K gradi!); in più i movimenti a scatti da destra a sinistra e dall’alto verso il basso sono tipici negli avvistamenti che continuamente vengono tutt’oggi segnalati.

Inoltre la luminosità dell’oggetto non doveva essere così accecante come quella del Sole, visto che tutti i fedeli (così dice la cronaca del tempo…) lo poterono guardare attentamente per diversi secondi.

LA TESTIMONIANZA

In questo mio breve viaggio a Fatima, ho avuto la fortuna di parlare personalmente con il nipote di Francisco e Jacinta (in pratica egli oggi è il custode della casa degli zii), il quale nacque 10 anni dopo quegli eventi e non conobbe mai i suoi parenti perché morti prematuri di febbre spagnola dopo le apparizioni. Nonostante ciò egli ha conosciuto personalmente moltissimi fedeli presenti in quel famoso 13 Ottobre 1917 durante il “miracolo del Sole”, i quali gli raccontarono del “disco argenteo che roteava su sé stesso e che si muoveva a scatti in tutte le direzioni…”.

Più volte egli mi ha ripetuto:<>

Anche le cronache del tempo usano forzatamente il vocabolo “Sole”…

Ma è realmente possibile che quello di Fatima sia stata in realtà una manifestazione esplicita di un disco volante?

Quando si toccano argomenti di questo tipo bisogna sempre fare attenzione a non suscitare la sensibilità della gente, ma sarebbe, dal’altro canto,  errato non cercare di avanzare altre ipotesi e spiegazioni possibili.

COME IN PASSATO…

Nel giorno del “miracolo del Sole” qualsiasi cosa fosse accaduta sarebbe stata imputata ad un fenomeno di natura religiosa, e ciò  per almeno due motivi:

il primo legato alla richiesta di Lucia alla Madonna di mostrare un segno tangibile e visibile della sua esistenza e presenza;

il secondo collegato alla cultura del tempo e del luogo.

Nel 1917 un oggetto discoidale difficilmente sarebbe stato concepito come un veivolo alieno, soprattutto in un paesino come Fatima, molto religioso e sperduto del Portogallo. Se l’evento di allora fosse accaduto oggi, sarebbe stato ovvio pensare ad un veivolo e non al “Sole” e forse non avremmo gridato al miracolo, ma all’oggetto volante non identificato.

E’ un pò quello che probabilmente è accaduto anche in epoche passate: Sumeri, Incas, Aztechi, Maya, Egizi, Dogon e tanti altri ancora hanno “preferito” chiamare Dei i visitatori di altri mondi, non potendo ancora concepire nozioni di astronave, viaggio spaziale, universo ecc… .

Ma anche in epoca più tarda vengono spesso accostate figure religiose con OVNI. Numerose le testimonianze artistiche in cui vengono associate immagini religiose con oggetti volanti: tra i più famosi la Madonna con bambino del pratese Lippi (XV-XVI sec.) e l’ ”Annunciazione” del veneziano Carlo Crivelli (XV sec.).

Ma se oggi un U.f.o. si posasse in piazza San Pietro nessuno crederebbe ad un miracolo o ad un’apparizione a sfondo religioso; questo perché l’uomo ha raggiunto, una più avanzata cognizione scientifico-tecnologica…

In sostanza ciò che è mancato ai popoli passati è l’archetipo di stampo scientifico che l’uomo moderno ha acquisito attraverso il progresso…

Non esistono immagini di quel “miracolo” di Fatima, ma una cosa comunque è certa: in quel giorno è veramente accaduto qualcosa di incredibile e di inspiegabile…

FONTE: AREA-51 Magazine

L’articolo è stato scritto da Gianluca Santaniello (Associazione Culturale Mistery Hunters) – www.misteryhunters.it  (per utilizzare tale articolo dev’essere citata la fonte con un link).

 

 

Nei crop circles di Montegranaro (AP)

 

Resoconto e breve intervista di un nostro corrispondente al proprietario del campo su cui è apparso un Crop Circles bei pressi di Montegranaro.

In esclusiva il resoconto sul crop circles di Montegranaro (Ascoli Piceno) e l’intervista al proprietario del campo su cui è apparso il “pittogramma”. Ringraziamo, per questa esclusiva il nostro utente e collaboratore Alex.

Premetto che ,nonostante abiti vicino al luogo della formazione, non è stato per niente facile arrivarci. Tra Affida, Montegranaro ed Ancona, mai come quest’anno, le voci di avvistamenti di strane luci sui campi di grano sono state insistenti.

A Montegranaro ,addirittura , si parlò di due formazioni anche se una sola ,in particolare, ha attirato l’attenzione di studiosi e curiosi.

Arrivati nel posto, fu molto difficile trovare informazioni utili poichè i contadini del posto erano visibilmente spaventati e vaghi nel rispondere alle nostre domande. Tutti sapevano dei “pittogrammi” ma nessuno ne voleva parlare.

In un bar, riuscimmo ad avere qualche informazione in più.

Il barista ci disse che il sindaco aveva dato ordine di non “rovinare” (quindi tagliare) il “cerchio” e che avrebbe rimborsato lui tutte le spese relative al raccolto.

In un tabacchino una signora ci disse che ormai la presenza di strane luci durante la notte è un fatto normale e che i cani abbaiano al loro passaggio. C’è un senso di paura generale nei confronti di queste sfere di luce che sorvolano i campi (BOL), e la gente si rintana in casa alla loro visione.

La tabaccaia ci indicò il posto preciso, ma fu davvero difficile accedervi. Si ci arrivava attraverso un sentiero ripido e ghiaioso e, ottenuto il consenso da un contadino del posto, è comunque ci ritrovammo presto sul campo della “formazione”.

Sulla formazione le spighe erano perfettamente piegate, ma era praticamente impossibile raccoglierle tanto erano secche: praticamente friabili.

INTERVISTA AL PROPRIETARIO DEL CAMPO:

Cosa sa del “Pittogramma” apparso sul suo campo ?

Non so chi o cosa ha creato il cerchio, quello che so è che svolgo questa attività da una  vita e conosco molto bene il grano e penso sia impossibile riprodurre un disegno del genere con questa precisione. Oltretutto la sera prima dell?apparizione del disegno abbiamo mangiato con famiglia ed amici nel giardino adiacente al campo a non abbiamo visto nulla.

Siamo stati lì fino alle 0.30 e il mio secondo figlio è tornato a casa alle 1.30 ed è rimasto li in giardino con la ragazza fino alle 3 senza vedere assolutamente nessuno. Ma il crop alle 4.45 era là. Non penso sia possibile creare in un ora e tre quarti , per giunta di notte, una simile “opera”.

Ha riscontrato anomalie nella “formazione”?

Io conosco il grano come i miei figli, ma c’è davvero qualcosa di anomalo.. Io non ho tolto il grano da lì, ci sono passato sopra e si è come sgretolato! Oltretutto ho provato a farci ricrescere qualcos’altro ma niente. Si vede solo erbetta, ma non quella che dovrebbe naturalmente crescere al posto del grano, sembra quasi “trattata”. Insomma sopra al pittogramma non si riesce più a far crescere nulla. L’erba non cresce mai in questo modo e con questa velocità.

Chi, secondo lei, è l’artefice di questo?

Io non lo so. Qui si vedono, spessissimo, luci che si muovono veloci sui campi: sembrano lucciole giganti. I cani abbaiano e la gente spesso ha paura. Non so dirvi altro.

Il contadino, visibilmente spaventato, tornò in casa.

 Alessandro collaboratore www.nonsiamosoli.com

@NONSIAMOSOLI.COM

Il suddetto articolo può essere usato e inserito in altri siti a patto che ne venga citata la fonte.

Una testimonianza anonima sullo “stigmatizzato” Giorgio Bongiovanni

Un “anonimo” testimone, racconta la sua amicizia con il contattista e stigmatizzato Giorgio Bongiovanni

Allora prima di iniziare a scrivere del personaggio Giorgio mi preme fare una premessa.

Sono felicissimo di collaborare con questo meraviglioso portale, e un grazie va a Treep (Gianluca Santaniello) che mi ha spinto in quest’avventura in parte nuova come veste di “narratore”, ovviamente x motivi che non, sto ad elencarvi, (ma penso capirete) mi celerò dietro un nick “foxmolder”.

I fatti che sto per raccontarvi sono veri e sono reperibilissimi in rete e alcuni in parte sono stati vissuti in prima persona.

Chi è Giorgio Bongiovanni?

Lo dico x gli amici che non lo conoscessero ancora :fra gli stimmatizzati permanenti, Giorgio Bongiovanni è uno dei più conosciuti. Nato a Floridia (Siracusa) il 5 settembre 1963, sposato, vive a Porto Sant’Elpidio (AP) con la moglie e il figlio. Ha ricevuto le stigmate a Fatima il 2 settembre 1989, con il compito di divulgare in tutto il mondo il contenuto del terzo Messaggio di Fatima e di spiegare l’implicazione spirituale della visita extraterrestre.

La mia amicizia con lui inizia a scuola (la media x la precisione) ed essendo suo compagno di banco mi sono trovato a vivere e condividere i suoi pensieri, il suo modo di fare, e l’iniziazione allo splendido mondo extraterrestre. Di carattere mite disponibile con il prossimo abbiamo cominciato l?avventura scolastica come tutti i ragazzi ascoltando i Pink Floyd e andando dietro alle ragazze, la scoperta abbastanza affascinante del mondo extraterrestre venne a galla un pomeriggio durante i compiti di scuola a casa sua davanti ad una foto di un disco volante, e da li comincio a schiudersi un mondo veramente fantastico popolato da ufo, alieni, civiltà scomparse, pianeti, e l’Universo. Da quel momento abbiamo trascorso intere giornate con Giorgio, il fratello Filippo, e alcuni compagni di classe a sentire ammaliati tutto quello che lui raccontava, iniziavano i suoi viaggi accompagnato dal padre a Nicolosi presso Eugenio Siragusa (uno dei primi contattisti italiani). Che in seguito è diventato il suo padre putativo. Una cosa che mi faceva pensare era l’atmosfera che regnava in quella casa di pace e tranquillità assoluta, il pieno consenso dei suoi genitori che accettavano tranquillamente di parlare d’extraterrestri (considerati in quel tempo come un argomento tabù) e di ufo come fosse un argomento normale come tanti, e quante sere il padre ci ha accompagnato nelle vicine montagne nella speranza di poter vedere qualcosa librarsi o muoversi nel cielo limpido e stellato, era diventato per  tutti noi una ragione di vita, si cresceva a pane ed extraterrestri. I viaggi a Nicolosi s?intensificarono con la creazione da parte di Eugenio Siragusa del “Centro Studi fratellanza Cosmica” lui riceveva e divulgava i messaggi dei fratelli di luce, copie ciclostilate che aspettavamo con ansia per essere sempre informati di quello che succedeva oltre le stelle.

Giorgio ci aveva parlato dei fratelli di luce con cui era in contatto Siragusa, erano persone normalissime alte sopra il metro e ottanta, occhi celesti, e provenienti dal pianeta Ummo distante da noi 14,6 anni luce presso la stella wolf 424 e la loro caratteristica somatica gli permetteva di mescolarsi tra noi senza correre il rischio d’essere ricosciuti, ci parlò di Ashtar Sheran che era il capo della flotta spaziale extraterrestre e di adoniesis il suo secondo di argon uomini di luce che contattavano periodicamente Siragusa presso le pendici dell’Etna, loro dicevano che gli extraterrestri d’oggi non erano altro che gli angeli di ieri. Finirono quei 3 anni di scuola con la consapevolezza acquisita che noi poveri terrestri non eravamo il solo popolo eletto e il nostro non era il solo pianeta dei tanti sistemi solari abitato da entità intelligenti. Le nostre strade si separarono pur tenendoci in contatto tra noi, il fratello Filippo volò in Spagna dove tra l’altro si sposò e Giorgio andò a stabilirsi a Porto S.Elpidio aprendo una piccola azienda, ma non sapeva ke di lì a poco la sua vita avrebbe avuto un radicale sconvolgimento.

Fine prima parte

 FOXMOLDER

Come detto nella prima parte dopo la separazione scolastica le nostre strade si divisero anche se siamo sempre rimasti in contatto tra di noi, il nostro collante era Eugenio Siragusa (il suo padre putativo) che tramite i messaggi ci teneva costantemente aggiornati sugli “uomini di luce” e ovviamente su Giorgio. Pur trovandosi lontano da casa non aveva mai smesso di interessarsi a quello che era stata fino ad allora la sua ragione di vita ,gli extraterrestri, col fratello Filippo e alcuni collaboratori crea la rivista Nonsiamosoli(Che non ha alcun legame col portale), sulle cui pagine sono riportate le notizie relative ai contatti di Eugenio con questi esseri di luce, evolutissimi, e ai loro appelli all’umanità, ma veniamo al fatto che gli ha radicalmente cambiato la vita. Il 5 aprile 1989 Vicino alla sua auto scorge una figura vestita di bianco. E’ appena passato mezzogiorno, ma egli nota stupito che questa bellissima signora splende di luce propria e che è sollevata da terra. Ella lo saluta e gli comunica che è giunto il tempo di smascherare l’Anticristo. Seguono altri incontri, durante i quali la Vergine Maria fa a Giorgio delle rivelazioni in merito alle sue precedenti esistenze e gli dice di averlo scelto perchè non condizionabile. Giorgio la vede giungere in un globo di luce per poi vederla sparire come riassorbita in esso. In un ennesimo incontro, la Vergine invita Giorgio ad andare a Fatima, ed egli obbedisce. Il 2 settembre 1989, sulla piazza del santuario egli cade in estasi e rivede la Vergine Maria. La quale gli rivela la missione per cui è stato chiamato sulla Terra: divulgare in tutto il mondo il contenuto del terzo Messaggio di Fatima che la Chiesa non ha ancora reso noto, la Vergine gli chiede se è disposto a portare su di sè una parte della sofferenza di Gesù. All?assenso di Giorgio, due raggi di luce lo colpiscono sul palmo delle mani. Invisibili chiodi gli penetrano nelle carni. Durante il viaggio di ritorno, la stimmatizzazione si completa, dopo ore di grande sofferenza. I fori compaiono anche sul dorso delle mani. Al suo ritorno a casa, ha una nuova estasi la Vergine, accompagnata da Gesù, gli dice che il terzo Messaggio di Fatima entra in fase di attuazione, alla fine della quale ci sarà la seconda venuta di Gesù sulla Terra. Aggiunge che Lei non gli sarebbe più apparsa, e nel dire questo piange lacrime di sangue. Poi è Gesù che gli parla, comunicandogli che la sua apparizione sulla Terra sarebbe divenuta palese a tutti quando i tempi fossero stati maturi. Il 2 settembre 1991, a casa sua, esattamente due anni dopo la prima stimmatizzazione, in estasi, riceve da Gesù le stimmate nei piedi, continua nella sua missione nonostante aumenti il carico di sofferenza, quando Gesù nel luglio del ’93 gli impresse le stimmate sulla fronte, gli annunciò che, al compimento del suo 33-simo compleanno, avrebbe ricevuto un segno molto importante. Puntualmente, il 2 settembre verso le ore 15, Giorgio piange lacrime di sangue e sanguina dalla testa, nel punto in cui a Gesù fu conficcata la corona di spine. Ciò avviene in casa del fratello Filippo, a Floridia. Il suo volto è una maschera impressionante. Il 2 settembre ’97 Giorgio sanguina ancora dalla testa e dalla “corona di spine”. Durante le sue abbondanti sanguinazioni e stato seguito da eminenti professori della medicina,psicologi,psichiatri,nel loro referto hanno sempre riferito che il fenomeno delle stimmate non è classificabile tra gli elementi fisio-patologiche conosciute dalla scienza medica e hanno sempre certificato la sua normale condizione fisica e mentale. C’è da dire che dopo la prima estati ha subito cominciato la sua missione nel mondo x divulgare il terzo messaggio di Fatima che la chiesa ha sempre nascosto. Ma questo del terzo messaggio di Fatima sarà l’argomento della nostra terza puntata.

NB:le date riguardanti i fenomeni sopra citati sono stati presi dalla rivista “nonsiamosoli”

Fine seconda parte

Ed eccoci  arrivati all’epilogo di questo breve racconto sulla mia amicizia con Giorgio,anche se il racconto è stato trattato molto sinteticamente per non stancare più di tanto i lettori del nostro portale. Ci eravamo lasciati con l’intento di leggere integralmente il terzo messaggio di Fatima quello che era stato affidato nelle mani di Giorgio affinchè divulgasse al mondo intero quello che la chiesa ci ha nascosto.

Testo segreto mai rivelato dalla chiesa

“Non aver timore, cara piccola. Sono la Madre di Dio, che ti parla e ti domanda di rendere pubblico il presente Messaggio per il mondo intero. Ciò facendo, incontrerai forti resistenze. Ascolta bene e fà attenzione a quello che ti dico:

Gli uomini devono correggersi. Con umili suppliche, devono chiedere perdono dei peccati commessi e che potessero commettere. Tu desideri che io ti dia un segno, affinchè ognuno accetti le Mie Parole che dico per mezzo tuo, al genere umano. Hai visto il Prodigio del Sole, e tutti, credenti, miscredenti, contadini, cittadini, sapienti, giornalisti, laici, sacerdoti, tutti lo hanno veduto. Ed ora proclama a Mio Nome:

Un grande castigo cadrà sull’intero genere umano, non oggi, n? domani, ma nella seconda metà del Secolo XX. Lo avevo già rivelato ai bambini Melania e Massimino, a “La Salette”, ed oggi lo ripeto a te, perchè il genere umano ha peccato e calpestato il Dono che avevo fatto. In nessuna parte del mondo vi ? ordine, e satana regna sui più alti posti, determinando l’andamento delle cose. Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa; egli riuscirà a sedurre gli spiriti dei grandi scienziati che inventano le armi, con le quali sarà possibile distruggere in pochi minuti gran parte dell’umanità. Avrà in potere i potenti che governano i popoli, e li aizzerà a fabbricare enormi quantità di quelle armi. E, se l’umanità non dovesse opporvisi, sarà obbligata a lasciar libero il braccio di Mio Figlio. Allora vedrai che Iddio castigherà gli uomini con maggior severità che non abbia fatto con il diluvio. Verrà il tempo dei tempi e la fine di tutte le fini, se l’umanità non si convertirà; e se tutto dovesse restare come ora, o peggio, dovesse maggiormente aggravarsi, i grandi e i potenti periranno insieme ai piccoli e ai deboli. Anche per la Chiesa, verrà il tempo delle Sue più grandi prove. Cardinali, si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle Loro file, e a Roma vi saranno cambiamenti. Ciò che è putrido cadrà, e ciò che cadrà, più non si alzerà. La Chiesa sarà offuscata, e il mondo sconvolto dal terrore. Tempo verrà che nessun Re, Imperatore, Cardinale o Vescovo, aspetterà Colui che tuttavia verrà, ma per punire secondo i disegni del Padre mio. Una grande guerra si scatenerà nella seconda metà del XX secolo. Fuoco e fumo cadranno dal Cielo, le acque degli oceani diverranno vapori, e la schiuma s’innalzerà sconvolgendo e tutto affondando. Milioni e Milioni di uomini periranno di ora in ora, coloro che resteranno in vita, invidieranno i morti. Da qualunque parte si volgerà lo sguardo, sarà angoscia, miseria, rovine in tutti i paesi. Vedi Il tempo si avvicina sempre più, e l’abisso si allarga senza speranza. I buoni periranno assieme ai cattivi, i grandi con i piccoli, i Principi della Chiesa con i loro fedeli, e i regnanti con i loro popoli. Vi sarà morte ovunque a causa degli errori commessi dagl’insensati e dai partigiani di satana il quale allora, e solamente allora, regnerà sul mondo, in ultimo, allorquando quelli che sopravviveranno ad ogni evento, saranno ancora in vita, proclameranno nuovamente Iddio e la Sua Gloria, e Lo serviranno come un tempo, quando il mondo non era così pervertito.

Va, mia piccola, e proclamalo. Io a tal fine, sarò sempre al tuo fianco per aiutarti”.

E questo è il messaggio che Giorgio ha portato e divulgato in giro per il mondo,ora andiamo a leggere quello che la chiesa ha ufficialmente divulgato omettendo alcune parti.

Testo divulgato dalla chiesa

CITTA’ DEL VATICANO – Ecco il testo integrale del terzo segreto di Fatima, così come riportato nelle lettera in cui suor Lucia rivela il messaggio della Madonna di Fatima del 13 luglio 1917.

“Scrivo in atto di obbedienza a voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo di sua Eccellenza Reverendissima il signor Vescovo di Leiria e della Vostra e Mia Santissima Madre. Dopo le due parti che ho già esposto, abbiamo visto a lato sinistro di nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembra dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza.

E vedemmo in una luce immensa che è Dio: ‘Qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti’ un Vescovo vestito di Bianco ‘abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre’. Vari altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire su una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregare per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi d’arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio”.