Intervista a Maurizio Decollanz

Vi proponiamo un’intervista esclusiva a Maurizio Decollanz conduttore della trasmissione “REBUS, questioni di conoscenza” in onda su ODEON TV e ODEON SAT (SKY827) tutti i lunedì dalle ore 20.45 e alle 22.00

Un grande ringraziamento a Maurizio per la sua disponibilità.

La verità ci muove sempre e comunque…

 1) Chi è Maurizio Decollanz?

Una persona come tante. Un uomo e un padre di famiglia come tanti.

Come tanti, però, mi capita a volte di sentirmi diverso rispetto ad altri. Mi spiego: ci sono argomenti che mi appassionano molto, che mi coinvolgono anche se geograficamente lontani dalla mia casa, mentre lasciano indifferenti o poco interessati gli altri. Anche questo credo che mi accomuni a molti.
Avevo 12 anni quando, curiosando nella libreria di mio padre, scoprii il libro che era destinato a dare una grande impronta al mio modo di guardare agli orizzonti della vita. Era “L’affaire Moro” di Leonardo Sciascia. Anche se ero bambino, non dimenticherò mai le immagini dello statista salentino con un quotidiano tra le mani e la stella a cinque punte sullo sfondo. Non perché quell’immagine in se contenesse segni particolari, ma perché lo sgomento che notai in mia madre, la profonda angoscia che lessi nei suoi occhi rimarrà per sempre un segno indelebile dentro di me. Scoprire, anni dopo, attraverso gli scritti di Sciascia, che il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro nascondevano un universo a me del tutto sconosciuto, mi portò a decidere che quell’universo andava esplorato. Che l’universo ignoto della Verità, per quanto anch’esso relativo, necessitava di esploratori volontari e volenterosi. Volevo essere uno di loro.

2) Come nasce la fortunatissima trasmissione “REBUS, questioni di conoscenza”?

Da una storia di amicizia. Lavoro e amicizia.
Alcuni anni orsono Riccardo Pasini, attualmente Direttore di Odeon, era curatore di una trasmissione dal titolo “Itinerari d’Autore”. Si trattava di una sorta di video-guida turistica della Lombardia, realizzata in collaborazione con la Regione. Per quella trasmissione servivano, oltre ad una conduttrice, anche due giornalisti-inviati che realizzassero reportages su tutto ciò che di bello c’è da fare e da vedere. Pasini scelse me e un mio collega di Telereporter, Stefano Peduzzi.
Mentre il mio collega si dedicava a miele, prosciutti e gite in montagna, io convinsi Pasini che c’era anche un altro modo di interpretare il turismo. Con temi “alternativi”. I miei reportages, quindi, furono incentrati sulle incisioni rupestri in Val Camonica, sui Cromlech di Golasecca, sui resti ossei di Cristoforo Colombo custoditi a Pavia, sul ritrovamento del Saltriosauro nelle cave di Saltrio, sull’arca di Sant’Agostino e sui resti dei Re Magi a Sat’Eustorgio a Milano. Pian pianino, questi reportages sembravano assomigliare sempre più a dei “rebus”.
Quando Pasini venne nominato direttore dei Programmi di Odeon, mi propose di curare e realizzare una trasmissione che portasse avanti lo spirito e l’esperienza di quei miei “Itinerari d’Autore” lasciandomi, questa volta, piena libertà nell’individuare temi e argomenti. Nacque così “Rebus, questioni di conoscenza”. La trasmissione ha avuto in questi anni una propria evoluzione, legandosi sempre più alle mie sensibilità. Ed è il maggiore (ma anche l’unico) rimprovero che mi rivolge scherzosamente Pasini dicendomi che “REBUS non ha un vero format, è un Decollanz’s show”.

3) Altre trasmissioni che trattano argomenti di storia e scienza border-line sono ormai orientate non solo a confondere chi Le segue, ma addirittura ad aumentare lo scetticismo generale con Le testimonianze e Le presenze di pseudo-esperti che hanno sempre l’ultima parola…
Rebus è diversa…E’ forse per questo che dà così fastidio (sopratutto nei dibattiti online)?

Non per sottrarmi, ma preferisco non esprimere alcun giudizio nei confronti di collegi che sono dei giganti rispetto a me. Chiedo venia, ma non risponderò a questa domanda.

4) Quali sono gli argomenti che ti appassiona di più trattare e quali ritieni particolarmente meritevoli di attenzione?

Prevedibile, direi, ma la puntata di REBUS che mi ha appassionato di più è stata quella dedicata al rapimento ed assassinio di Aldo Moro (http://video.google.it/videoplay?docid=3341332427378479111). Subito dopo, un caso di cronaca mi tolse il sonno per qualche settimana portandomi a decidere di dedicargli una trasmissione: il caso di Federico Aldrovandi (http://video.google.com/videoplay?docid=-8107257340542015604). La preparammo in poco tempo e con le indagini ancora in uno stato embrionale. La nostra ricostruzione conteneva alcuni errori, ma l’intuizione che si trattasse di un episodio da denunciare con assoluta fermezza era giusta.
Recentemente, mi hanno appassionato molto le puntate dedicate al “signoraggio bancario” e all’uso delle armi non convenzionali negli scenari di guerra.

5) Hai mai avuto pressioni dall’alto in merito agli argomenti trattati? Pensi ce ne saranno a breve? Sopratutto, se ce ne dovessero essere come ti comporterai?

Preferirei astenermi dal rispondere a queste domande.

6) Un Grande esperto di comunicazione dice: <<Attenzione…Quando guardate la TV, non guardatela mai da soli….Lasciate la mente aperta ad una vostra interpretazione e confrontatevi con gli altri..>>. Cosa pensi di questa affermazione?

E’ giustissimo. Oggi la televisione viene spesso additata come un demone da combattere e distruggere. Se siamo arrivati a questo è perché per troppi anni abbiamo lasciato che la TV decidesse al nostro posto. E non viceversa. Lascio agli esperti di comunicazione le analisi più approfondite, ma vorrei sottolineare anche in questa sede il fatto che una trasmissione come REBUS non è dispensatrice di verità assolute. REBUS è uno stimolo ad approfondire. Presentiamo tematiche “di confine”, che trovano poco spazio nei media più blasonati, ma lasciamo poi al libero arbitrio l’onere e l’onore di arrivare a delle conclusioni.

7) Scie chimiche – “Normali”, UFO – “Allucinazioni e sviste”, CropCircles “Opera di artisti”, Illuminati – “Pura fantasia”, Conoscenze incredibili nel passato “Tutto normale”, Zeitgeist/Addendum “Follie Complottiste”…è possibile che I mezzi di comunicazione si siano così facilmente impadroniti delle menti delle persone, creando una piccola Matrix in cui tutto è GIà stato scoperto e tutto è scontato?

Ribadisco: se nessuno si prende più la briga di approfondire una notizia, di chiedere che tutto venga chiarito e la Verità prevalga sugli interessi, non è colpa dei mezzi di comunicazione. Quantomeno non solo loro. Prima di tutto dobbiamo farci un sano esame di coscienza collettivo. Viviamo su una monorotaia e da tempo ci limitiamo a seguire percorsi stabiliti da altri per noi. Forse è il caso di scendere dalla rotaia e cominciare ad esplorare il resto del mondo. Allargando i nostri orizzonti.
Se lo faremo, tutto il resto cambierà di conseguenza.

 8) Cosa pensi del caso Zanfretta, che più volte hai trattato? Ci sono nuovi sviluppi?

Gli ultimi sviluppi riguardano il fatto che Zanfretta afferma di non riuscire più ad eccedere al luogo segreto che custodisce l’oggetto che gli alieni gli avrebbero consegnato. Inoltre, segnali presenti sull’oggetto indicherebbero l’approssimarsi di un evento.
Sarò sincero fino in fondo, sbilanciandomi come nessun giornalista degno di questo nome dovrebbe fare: io credo a Zanfretta. Credo alla sua buona fede. Sono convinto che gli sia accaduto qualcosa. Non saprei esattamente cosa, ma tutti i connotati della vicenda, se ben analizzati, non lasciano dubbi: quella dell’ex metronotte di Genova è una storia incredibilmente reale.

9) Regalaci un’anticipazione esclusiva per IL nostro portale…

Il futuro di REBUS è incerto, lo ammetto. Mi è quindi difficile fare delle anticipazioni. Se dureremo abbastanza, però, vorrei arrivare ad affrontare i misteri Mariani: dal “quarto” segreto di Fatima alle profezie di Medjugorie. L’unica cosa che posso affermare con assoluta certezza è che saremo sempre mossi dalla Verità. Qualunque essa sia.

 

 

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.

 

Intervista a Roberto Volterri

Intervista a Roberto Volterri, studioso e scrittore di numerosi libri a carattere ufologico. Grande esperto di OOPART (Out Of Place ARTifacts) .

 

La ringrazio innanzitutto per la sua disponibilità.

1) Chi è Roberto Volterri? (un breve curriculum vitae ):

R. Sono nato a Roma… a metà dell’altro secolo. Laureato in Archeologia con una tesi sperimentale in Archeometria – ma con ‘ampie’ conoscenze nel campo dell’Elettronica, della Fisica e della Biologia – mi occupo da tempo di Archeometallurgia in ambito universitario mediante tecniche di indagine quali la Microscopia Elettronica a Scansione (SEM)e la Microanalisi EDS. Mi interesso dai primi anni’60 di fenomenologia ESP e degli aspetti meno consueti della realtà, successivamente studiati con semplici apparecchi elettronici da me stesso progettati, messi a punto e poi descritti in alcuni libri dedicati alla ricerca sull’ESP (Extra Sensory Perception), quali Psicotronica (SugarCo, 1976); Enigma Uomo (SugarCo, 1977); Alla ricerca del Pensiero (SugarCo, 1979); Psicotronica, in lingua spagnola, (Martinez Roça, 1981) e Dimensione tempo (Aquarius, 1991 e, aggiornato, SugarCo 2004). Mi sono poi dedicato a ricerche articolate più in ambito storico-archeologico, ma inquadrate da un punto di vista ‘di frontiera’; nel 2002 ho pubblicato Narrano antiche cronache… (HeraBooks). Poi L’Universo magico di Rennes-le-Château (SugarCo, 2004); Rennes-le-Château e il mistero dell’Abbazia di Carol  (SugarCo, 2005); I mille volti del Graal (SugarCo, 2005); Archeologia dell’Impossibile (Edizioni Hera, 2005); Baphomet. Sulle tracce del misterioso idolo dei Templari (SugarCo, 2006); Archeologia dell’Introvabile (SugarCo, 2006) e, di recente, anche Archeologia dell’Invisibile e Manuale di Psicotronica (Eremon Edizioni). Oltre a circa duecento articoli dedicati alle tematiche ‘misteriose’ pubblicate fin dagli anni Settanta su gli Arcani, Abstracta e,  dal 2000, su Hera (di cui sono anche il consulente scientifico), ho partecipato ad alcune trasmissioni radiofoniche (Totem, su RTL 102,5) e televisive sia su reti RAI (Voyager) sia su emittenti private (Stargate e Il Sogno dell’Angelo).
…anche i suoi interessi per l’ufologia:
 

R.  Rientrano in quelli che sono i miei interessi a 360°  verso tutto ciò che ancor oggi non trova ‘razionale’ spiegazione. Ovviamente nei limiti in cui si può usare il termine ‘razionale’.
 

2) Come nasce il suo interesse per l’ufologia e, in particolar modo, per le opere d’arte in cui sono presenti oggetti non identificati, anacronistici o anomali?
Da sempre mi sono appassionato anche alla science-fiction e alla seria possibilità che… non si sia soli in questo sterminato (infinito?) Universo. Pensare di ‘essere soli’  mi rattrista e soprattutto mi fa pensare… ad uno spreco di energie! A cosa servirebbero migliaia di soli, di pianeti, se solo questo piccolo pianeta, in una Galassia  non di primaria ‘importanza’, fosse abitato. Sarebbe come pensare che solo la mia abitazione in campagna contenga degli esseri viventi – io, mia moglie, mia figlia e… il gatto – e che tutte le altre case che, a perdita d’occhio, riempiono il panorama visibile dalla finestra del mio studio… siano vuote. E neppure mi convince il problema della ‘distanza’.
Provate a dire ad un aborigeno australiano che bastano poche ore di volo per attraversare l’Oceano e giungere, ad esempio, in America e vi prenderà per matti.
Più o meno come fa qualche nota astronoma nostrana quando le si parla di UFO, di ‘contatti’, ecc. D’altra parte il povero aborigeno è abituato a remare con gran foga sulla sua piroga per compiere un ‘lungo’ viaggio di qualche chilometro per spostarsi da un’isola all’altra…
Come noi con le nostre automobili, i nostri aerei, i nostri ‘Shuttle’…
 

3) Quali sono le opere d’arte a cui è più difficile dare una spiegazione convenzionale?
Da tempo ho stilato una mia ‘classifica’ personale: al primo posto metterei il dipinto conservato a Palazzo Vecchio (Firenze). Non c’è spiegazione ‘razionale’ che tenga riguardo alla forma dell’oggetto. Sì, so bene che l’iconografia che contraddistingue il dipinto è ben diffusa, ma con significative varianti. Qui l’oggetto sembra proprio avere forma ‘discoidale’ – sto nel mio studio all’università e lo sto osservando proprio ora nella personale, minima, pinacoteca ad usum… increduli –  e un cane non abbaia allo ‘Spirito Santo’, ad un’entità astratta. Abbaia a qualcosa di solido, di concreto…
In seconda posizione porrei il dipinto di Masolino da Panicale. Io sono di Roma e in vita mia ho visto nevicare, a Roma, solo quattro o cinque volte. D’inverno però.
Mai d’estate. Se dobbiamo prestare fede alle ‘antiche cronache’ ‘qualcosa’ dovrebbe essere successo sul Colle Esquilino a metà del IV secolo e quel ‘qualcosa’ ci riporta alla necessità di vedere il mondo non solo attraverso il buco della serratura o… sui libri di storia dell’arte.
In terza posizione il dipinto del Salimbeni che, come tutti gli altri, ho osservato da vicino. Ma l’idea dello ‘Sputnik’ ante litteram andrebbe un po’ ‘rivisitata’…
 

 

4) Tempo fa intervistai Diego Cuoghi, personaggio decisamente scettico su questo tipo di studi, che ha analizzato tutti i più importanti quadri (http://www.sprezzatura.it/Arte/Arte_UFO.htm)  in cui sono presenti anomalie criticando duramente la spiegazione “ufologica”. Cosa pensa della posizione “No grazie, solo arte” ?
R: Sarei tentato di rispondere come si dice facesse Pietro l’Aretino il quale “…disse male di tutti fuorché di Cristo, scusandosi col dir ‘Non lo conosco’ “.
Ma so bene cosa pensa il Cuoghi e so anche come rispose il povero Amatore Scesa : ‘Tiremm innanz!’. Proseguiamo!
Siamo in democrazia e ognuno la pensa come vuole. Io credo, però, sia necessario avere una  visione un po’ più ampia della realtà che ci circonda.
 

5) La sua pubblicazione “Narrano antiche cronache… ricordi dal …futuro” si propone come una guida per tutti gli appassionati di “arte di frontiera”, se mi passa il termine…
Qual è la giusta chiave di lettura per interpretare al meglio il messaggio celato nelle opere che ha analizzato? Come mai c’è una forte presenza di questi oggetti misteriosi nei dipinti a tema religioso?
R: I dipinti – ma non solo questi: anche altre opere dell’umano ingegno quali la scultura e le opere letterarie – sono una ‘tangibile’ rappresentazione del pensiero dell’artista, una testimonianza di ciò che l’artista ha visto, ha ascoltato, ha pensato, ha letto, ha vissuto.
Allora, perché rigettare a priori la possibilità che nelle esperienze dirette o indirette fatte dall’artista rientri anche qualche ‘incontro’ più o meno ravvicinato, qualche episodio non spiegabile soltanto in termini di iconologia di stretta osservanza?
E’ la solita tendenza a gettare l’acqua ‘sporca’ insieme al solito, ignaro ‘bambino’…
Il libro intende essere soltanto un ‘invito’ agli appassionati di questo aspetto della Conoscenza ad osservare con ‘occhio diverso’ alcune, solo alcune, opere d’arte e ad utilizzare qualche mezzo messoci a disposizione dalla tecnologia per evidenziare maggiormente particolari difficilmente percepibili ad occhio nudo. Quali, ad esempio, il secondo pastore, accovacciato, nel dipinto di Palazzo Vecchio.
 

6) Dalle sue pubblicazioni si evince la profonda convinzione che popoli antichi abbiano interagito con visitatori extraterrestri e che questi furono descritti come Dei nelle sacre scritture.
Quali sono gli studi scientifici più autorevoli a riguardo?
R: Non oserei definirli ‘studi scientifici’ ma innumerevoli, accurate osservazioni, indagini, deduzioni – anche ‘illazioni’ – fatte da ricercatori come Zecharia Sitchin o Von Daniken (con qualche ‘riserva’ ) oppure dal nostro Peter Kolosimo. Nel mare magnum di ‘indizi’ qualche ‘prova’ c’è…
Per chi la vuol veder, ovviamente.
 

7) Cosa pensa dell’ufologia italiana?
R: Che ci sono validissime persone, che personalmente conosco e stimo – quali Roberto Pinotti, Giorgio Pattera, Maurizio Baiata, Adriano Forgione e molti altri che adesso… non mi perdoneranno la momentanea amnesia… – ma qua e là c’è anche un po’ di confusione e di desiderio, a tutti i costi, di ‘emergere’ di andare in TV…
 

8)Che idea si è fatto sull’atteggiamento dei Media nei riguardi dell’argomento UFO?
R: I media ( giornali e TV) sfruttano ad arte l’interesse dei lettori, degli spettatori per tutto ciò che ‘è strano’. Ma con un atteggiamento ondivago: oggi sono a favore di tale fenomenologia, domani sono ‘dall’altra parte’ e dopodomani si pongono in un a posizione equidistante ( forse la più saggia). Dipende al conduttore, dal momento, da… ciò che gli spettatori vorrebbero sentirsi dire. Insomma un po’ di confusione. Che non migliora di certo lo stato dell’arte (quella ufologica, non quella del gentile signore da voi in precedenza intervistato…)
 

9) Esiste un rapporto fra Ufologia e religioni?
R: Secondo me sì. Omne ignotum pro magnifico si legge in Vita di Agricola di Tacito. Tutto ciò che è sconosciuto appare sublime. E le religioni, tutte le religioni, abbondano di ‘cose sublimi’ meravigliose, sconosciute ai più ( magari conosciute solo da una ristrettissima cerchia di ‘iniziati…).
Non generalizzerei, ma molte cose, molti episodi dell’Antico Testamento e alcuni del Nuovo Testamento potrebbero essere ‘riletti’ in un’ottica diversa. Come ho cercato di fare nel mio ultimissimo libro (uscirà in primavera) intitolato non a caso ‘Miracoli?’, che verrà pubblicato da Hera Edizioni.
Vi ringrazio per avermi dato la possibilità di esprimere ancora una volta il mio desiderio di ‘diffondere un costruttivo dubbio’ anziché ‘rassicuranti certezze’. Che domani potrebbero non esserlo più… Buone ricerche a voi e a tutti i lettori!

       Dott. Roberto Volterri

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

 

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.