Intervista a Daniela Bortoluzzi

Intervista alla Scrittrice Daniela Bortoluzzi autrice di diversi libri fra cui “Alla ricerca dei Libri di Thot” e “Anima Cosmica”.

 

Chi è Daniela Bortoluzzi ?

Se mi si chiede un’analisi della mia personalità, credo di essere una persona “consapevole” della mia natura cosmica, e di conseguenza curiosa, attenta e pronta a investigare per trovare la verità!
Per quanto riguarda la mia personale esperienza ufologia, invece, posso solo dire che finora si era sempre limitata a quanto avevo letto… e alle mie considerazioni trattate nel libro “Alla ricerca dei libri di Thot”, uscito alla fine del 2005. Dopo la critica positiva, anche per gli argomenti trattati uno dei quali è proprio questo, il libro è stato segnalato dalla rivista Uforama di DNA Magazine (www.dnamagazine.it – la rivista di Maurizio Baiata) collaboro con il mensile Hera di Adriano Forgione e sto preparando dei “pezzi” per www.edicolaweb.

Quando è cominciata la sua esperienza di Abductions?
Non so se la mia sia stata una abduction, ma se lo è stata, allora la prima volta è stata il 4 marzo. Dico che non so se lo è stata, perché da quanto ho letto sarebbe un tipo di abduction anomala…  ritengo più probabile di essere stata passata attraverso un “corridoio” spazio-temporale

E’ stato un episodio sporadico, o ha avuto altri incontri con questi esseri?
È difficile rispondere senza cadere nel banale. Ho incontrato esseri di altre dimensioni. E nel 2003, ho “perso” 20 minuti nel tempio di Edfu in Egitto (il mese scorso ci sono ritornata per sperimentare nuovamente la “porta” spazio-temporale dietro l’altare nel Sancta-Sanctorum)

Ci può spiegare meglio…?
Sapevo della porta spazio-temporale, perché nel mio precedente viaggio del 2003 avevo “perduto” in quel tempio venti minuti (analogamente alla notte di sabato scorso, tanto per capirci).
Novembre 2003. La sosta nel Sancta Sanctorum era durata solo cinque minuti, ma per il mio orologio ne erano passati venticinque (il gruppo raggiunse prima di me il pullman che, infatti, subì un bel ritardo).
Per oltre due anni mi chiesi “cosa” mi fosse successo in quel tempio, fino a che una persona non me lo disse… e questo proprio prima del viaggio dello scorso febbraio! Questa donna si chiama Ada Pavan Russo. Mi spiegò anche molte altre cose e cosa dovevo fare.
Febbraio 2006. Appena fui di nuovo presso il naos del tempio di Edfu, seguendo le istruzioni impartitemi, mi appostai (con altre due persone conosciute in viaggio) dietro il tabernacolo e chiusi gli occhi, tenendo la schiena appoggiata e stando col viso rivolto verso la parete. Il naos, infatti, è alto 4 metri e si trova in una posizione tale della stanza da formare sul retro una specie di stretto corridoio.  Le mani abbandonate lungo i fianchi… iniziarono a roteare come dei pendolini, sempre più rapidamente! Provando a sollevarle, constatavamo tutti e tre che era impossibile. Allora iniziammo a scambiarci furtivamente sguardi stupiti, mentre cercavamo di stare con gli occhi chiusi e con la mente vuota. Poi la mia “vicina” di sinistra, presa da un senso di soffocamento, staccò la schiena dal muro granitico per posare entrambe le mani e la fronte sulla parete di fronte (a circa mezzo metro di distanza), e a questo punto prese ad ansimare. Rimanemmo nelle rispettive posizioni per un quarto d’ora, e quando decidemmo di “uscire” da lì dietro, a tutti noi girava la testa.

A questo punto mi trovavo di fronte all’altare (un grande masso granitico dove venivano celebrati gli antichi riti a Horus), e lì attesi il momento opportuno per fare quanto ero venuta a fare: chiedere la Pace per il nostro pianeta.
Rimasi in piedi tra l’altare e il tabernacolo, tenendo ben ferme le mani sul masso; le mie labbra sillabavano sommessamente pace! pace! pace!… come in un urlo silenzioso. E mentre lo facevo, la mascella inferiore sembrava impazzita, e tremava (da sola!!!) come quando si danno dei colpetti sotto al mento a un bimbo per fargli fare “ba ba ba”.
Nel frattempo, mentre mi stavano accadendo questi fenomeni, e mentre, commossa, chiedevo all’Energia Divina presente in quel luogo di darci un segno della Sua presenza, un canto meraviglioso mi indusse ad aprire gli occhi: una ragazza (italiana) inginocchiata a terra con le braccia alzate verso il naos, aveva intonato un’invocazione in lingua aramaica… incurante della gente incredula.
Avevo chiesto un segno? Ancora adesso, a ripensarci, mi viene la pelle d’oca.
Questa volta non ho “perso” minuti e non sono stata “risucchiata” da qualche altra parte… ma questo solo perché ero stata avvertita di non rimanere da sola. Quanto mi è accaduto mi ha toccato ancora di più, in quanto l’ho “vissuto” (nella mia memoria non ho un buco, come l’altra volta), ed è stato meraviglioso…
L’episodio che ho appena narrato è successo in presenza di diverse persone, tra cui anche Adriano Forgione e il fratello Paolo.
La meditazione nel tempio di Edfu dello scorso febbraio è avvenuta di notte

Ha mai avuto il dubbio che ciò che le stava accadendo fosse solo un sogno o una proiezione mentale anomala?
Sì, è logico… anzi è stata la prima reazione! Anche perché sono molto attenta a quanto sogno da quando ho avuto la certezza di aver viaggiato “in astrale”, se sai cosa intendo.

Ci sono mai stati testimoni?
No, ma ce ne sono stati in alcune esperienze recenti in Egitto. Ma si tratta di prove dell’esistenza di canali spazio-temporali, non di alieni o UFO in senso stretto…

Com’erano gli esseri e quale atteggiamento avevano nei suoi confronti?
Da una sfera luminosa bianco-verdastra apparsa in camera mia (avevo gli occhi chiusi ed ero a letto al buio, ma sveglia… li ho aperti perché attraverso le palpebre avevo intravisto una luce) si è materializzata una creatura antropomorfa, con gli occhi rettiliformi e le estremità superiori magrissime.

Cosa le hanno comunicato ?
Mi ha trasmesso infinito amore.

Ha avuto paura?
NO, nemmeno per un attimo!

Non le hanno lasciato alcuna prova fisica della loro venuta?
No, credo non ce ne fosse alcun bisogno…

Si è mai chiesta Perché proprio io?
È stata la prima cosa che mi sono chiesta, dopo aver realizzato che quanto mi era successo non era un sogno. La spiegazione, secondo me, è che nei mondi superiori il mio lavoro è gradito. E per lavoro intendo quello iniziato con la scrittura di questo libro, che aiuta il lettore a capire chi è, da dove viene… e dove andrà “dopo” aver lasciato il suo corpo fisico.

Spera di rincontrarli ?
Sì, assolutamente! E siccome questo “incontro” è avvenuto durante una meditazione, spero che la mia kundalini mi aiuti!

Intervista di Gianluca Santaniello

@nonsiamosoli.com

 

Intervista concessa in esclusiva per www.nonsiamosoli.com per utilizzare questa fonte bisogna riportare il link al nostro sito.